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Disney rivela quanto ha guadagnato dall’acquisizione di Star Wars, Indiana Jones e Marvel
Il 2012 è stato un anno iconico nel mondo del cinema: Skyfall segnava il record di incassi per la saga James Bond, Vita di Pi metteva a segno uno strike nella Notte degli Oscar e Argo era nelle sale cinematografiche. Ma nel business di Hollywood, questo è stato uno degli anni con più acquisizioni importanti e Disney ne è stata la protagonista. La più grande società di produzione cinematografica al mondo, proprio nel 2012, ha acquistato le due leggendarie saghe di Star Wars e Indiana Jones per un totale di $4 miliardi. A distanza di dodici anni, in una presentazione con la SEC, Disney rivela che dal momento dell’acquisizione questi due brand hanno generato per il gruppo un valore di $12 miliardi: un grande successo economico e commerciale, che ha permesso di ottenere i diritti sui film di Star Wars e Indiana Jones ma anche di aprire attrazioni a tema nei parchi tematici.
Disney ha anche rivelato i numeri dietro all’acquisizione di Marvel, avvenuta nel 2009. Anche in questo caso l’investimento iniziale è stato di $4 miliardi e Disney rivela di avere generato dall’operazione un fatturato di $13.2 miliardi nel corso di questi 15 anni. Ora l’azienda ha anche piani concreti per inserire nuovi titoli a tema Marvel e Star Wars all’interno della sua piattaforma di streaming, con la nuova saga The Bad Batch che dovrebbe già aiutare a nutrire i ritorni del gruppo. Mentre le acquisizioni si sono rivelate un grande successo, però, il ritorno dei nuovi film al cinema è stato al di sotto delle attese degli analisti.
Poco successo per i nuovi film originali
Acquisizioni a parte, Disney sta ottenendo scarso successo al botteghino e che il lancio di nuovi film al cinema starebbe addirittura diventando una “diluizione di risorse” per il management del gruppo. Invece continua ad andare molto bene Disney+, il servizio di streaming lanciato durante la pandemia che ha fatto innamorare i fan delle creazioni di Walt Disney nel corso degli ultimi anni. Disney+ cresce a un ritmo ancora vicino al 30% annuo, segnando decisamente il segmento di mercato su cui l’azienda sta riscontrando il tasso di crescita più elevato.
Uno dei simboli di questa trasformazione è Elemental. I risultati ottenuti al botteghino sono stati deludenti, che con $29,6 milioni di incassi nel primo weekend nelle sale ha segnato uno dei peggiori risultati nella storia di Pixar. Con 26,4 milioni di spettatori solo nei primi cinque giorni di streaming, invece, è diventato uno dei 10 film con il maggior successo di sempre al suo debutto in streaming. Complessivamente Disney racconta che il titolo è riuscito a ottenere un ritorno superiore a $480 milioni, una volta considerate tutte le piattaforme.
Nel frattempo continua la lotta di potere
Da diverso tempo il fondo di activist investing chiamato Trian Partners sta cercando di conquistare dei posti nel board di Disney. Il gruppo ha cercato in tutti i modi di mettersi in contatto con i grandi investitori del gruppo per far nominare il capo di Trian Partners, Nelson Peltz, e l’ex-CFO di Disney Jay Rasulo come membri del board. Il fondo accusa il direttivo dell’azienda di stare deludendo gli investitori con le proprie scelte, ma di recente è arrivato un grande intervento a favore del management attuale che potrebbe aiutare a calmare le acque: Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, ha deciso di esprimere il suo supporto in favore dell’attuale CEO Bob Iger e di dichiararsi contrario a un cambiamento del board. Altri investitori stanno invece ancora valutando il documento di 133 pagine con cui Trian Partners accusa Disney, e non è detto che il peso di Jamie Dimon sia sufficiente a evitare i problemi per il management attuale.