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Dollaro in calo da tre giorni. Yen sotto i 143 in attesa di disoccupazione USA

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Terzo giorno consecutivo di correzione per il dollaro USA, che paga le grandi incertezze che dominano le piazze USA e per la cui soluzione potrebbero dare una mano i dati sul mercato del lavoro che arriveranno nel pomeriggio. Lo yen è sceso sotto quota 143, piazzando un’altra importante performance in recupero di livelli di prezzo più adeguati per la divisa nazionale giapponese che durante l’ultima sessione ha recuperato più dello 0,50% nei confronti del dollaro USA.

I dati che arriveranno oggi pomeriggio, a partire dalle 14:30 ora italiana, potranno indirizzare più chiaramente le decisioni di Federal Reserve e indirizzarla o verso i tagli da 50 punti base oppure verso quelli, più modesti, da 25 punti base. Arriveranno infatti sia i dati sulla disoccupazione, che per la precedente lettura avevano shockato i mercati, sia quelli sui nonfarm payroll, che indicheranno l’effettivo stato di crisi del mercato del lavoro. Uno stato di crisi che è la principale delle preoccupazioni di Federal Reserve.

Fate presto o è troppo tardi?

I dati che arriveranno nel pomeriggio serviranno anche per capire se è vero – come sostengono i più pessimisti sull’outlook economico – che Federal Reserve si è mossa troppo tardi, innescando così una recessione che presenterà il conto a breve. In caso si lettura, ancora una volta, superiore alle aspettative sulla disoccupazione – consenso fissato a 4,2% – tale teoria assumerebbe una forza prorompente, con i mercati che finirebbero per prezzare quasi immediatamente la possibilità aumentata di tagli da 50 punti base.

Per chi investe sul Forex la reazione sarà chiara: disoccupazione troppo forte vorrà dire dollaro ancora in calo, nonostante si sia preparato all’arrivo di questi dati già scaricando in modo continuo sul mercato. Per chi opera invece sul mercato azionario e più in generale con titoli risk on leggere il dato e anticipare la reazione eventuale dei mercati sarà più difficile. Peserà, nel caso di dato negativo, di più la paura di una recessione o l’entusiasmo per 50 punti base di tagli?

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