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Dollaro mai così debole nel 2024: DXY a picco in attesa di Jerome Powell

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La vera vittima di un agosto turbolento tanto al ribasso (prima) che al rialzo (poi) è il dollaro USA. L’indice DXY, che pesa USD contro un paniere delle migliori valute internazionali, è su livelli che non si facevano registrare da fine 2023, segnale di una debolezza importante che è stata in larga parte condizionata dal recupero dello yen, che nonostante il trend di nuovo negativo scambia comunque sotto i 150, soglia che il mese scorso sarebbero state considerate come fantascientifiche. Un dollaro debole in attesa del 18 settembre in termini di decisioni del FOMC e di venerdì prossimo, 23 agosto, alle 16.00 ora italiana.

Sarà allora infatti che parlerà Jerome Powell, dal quale i mercati si attendono delle indicazioni chiare anche sull’entità dei tagli che avverranno il 18 settembre, con i mercati stessi che continuano a prezzare tra un taglio dello 0,25% e un taglio dello 0,50% già a settembre.

Dollaro in balia dei tassi

Rimane un dollaro che è pienamente in balia delle decisioni sui tassi, sia di Washington sia invece di Tokyo e di Francoforte.

  • La situazione a Washington

Dopo i dati sulla disoccupazione e il conseguente crollo di borsa, i mercati si sono rapidamente orientati verso tagli di 50 punti base (0,50%). Tagli che ora però appaiono molto meno probabili, dopo il recupero delle borse e l’arrivo di dati macro che sono molto meno netti in termini di indicazioni sull’arrivo della recessione.

In un contesto così, sarà difficile vedere Jerome Powell esporsi indicando la possibilità di avere un doppio taglio già a settembre. E con ogni probabilità dopo la sua apparizione a Jackson Hole, il dollaro potrà respirare un po’, dato che mancheranno quasi sicuramente segnali di questo tipo da JPow, storicamente attento nell’esprimersi pubblicamente.

  • La situazione a Tokyo

Tokyo ha alzato a sorpresa i tassi, per quantità che i mercati non erano stati in grado di anticipare. Il rialzo a sorpresa ha causato la più grand corsa dello yen da più di 1 anno a questa parte. Il vice di Kazuo Ueda ha poi cercato di comunicare ai mercati che non vi saranno probabilmente ulteriori rialzi fino a fine 2024.

Lo stesso Kazuo Ueda dovrà comparire di fronte al parlamento giapponese – incontro già programmato da tempo – a fornire indicazioni su quanto è stato fatto e su quanto sarà fatto in futuro. Venerdì sarà dunque un giorno intenso anche e soprattutto per i mercati Forex.

  • La situazione a Francoforte

È la più incerta. Non è chiaro se BCE seguirà le indicazioni delle colombe, capitanate dall’italiano Fabio Panetta – o se proverà a rimanere in alto più a lungo in termini di tassi, come sarebbe invece desiderato dall’ala più hawkish della Banca Centrale Europea.

La questione difficilmente verrà risolta sul breve, a meno che non arrivino dati macro piuttosto chiari sull’andamento dell’inflazione da una parte e dell’economia dall’altra.

Dollaro alla ricerca del bottom

Il dollaro rimane, almeno rispetto al paniere DXY, in cerca di un bottom che potrà forse arrivare soltanto venerdì, durante le dichiarazioni di Jerome Powell.

Un andamento che in pochi sarebbero stati in grado di prevedere e che è l’unico strascico evidente del lunedì nero del 5 agosto, dato che le borse hanno ampiamente recuperato, tanto a New York quanto appunto a Tokyo.

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