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Dollaro USA si rinforza | Yen vicino a quota critica

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È stato il classico giro di commenti hawkish da parte dei membri di tenore più alto di Federal Reserve, e tutte o quasi le principali valute perdeono terreno nei confronti del greenback, che sta vivendo un avvio di 2024 di forza relativa importante, in contrasto con chi aveva previsto un indebolimento della valuta di Washington. Pesano certamente le più recenti prese di posizione di Federal Reserve, che sia tramite Jerome Powell sia tramite gli altri membri del FOMC o governatori delle divisioni locali confermano che di tagli a marzo non ce ne sarà neanche l’ombra.

Paga un prezzo piuttosto alto lo yen, nei confronti del quale erano piuttosto alte le aspettative per un ulteriore recupero: ci si aspettava, e ci si aspetta ancora, un ritorno dei tassi in territorio positivo a Tokyo, per quanto il movimento sarà in realtà piuttosto modesto e molto lontano dal colmare il differenziale che separa l’economia giapponese dalle principali divise internazionali. È un inizio di 2024 che dunque sta sorprendendo tutti o quasi o che comunque è in forte contrasto con quello che era il sentiment con il quale si era chiuso il 2023.

Dollaro ancora padrone dei mercati

Dollaro ancora padrone dei mercati: Fed più credibile degli altri istituti

C’è una questione inequivocabile dalla quale partire per l’analisi di quanto sta avvenendo sui mercati del Forex in queste ultime ore: Federal Reserve appare come credibile nel suo intento di rimanere in territorio restrittivo più a lungo, o comunque appare più credibile delle altre banche centrali che hanno promesso programmi simili in termini di politica monetaria. Dalla conferenza stampa a margine del FOMC del 31 gennaio in avanti, da Federal Reserve sono arrivati soltanto commenti sulla stessa linea, che è una delle linee più dure su scala globale e che rimanda a data (e dati) da destinarsi eventuali tagli ai tassi.

Dopotutto Jerome Powell ha anche il supporto dei dati economici: l’inflazione è ancora lungi dal tornare in territorio vicino al 2% e l’economia, in particolare in termini di mercato del lavoro, sembra tenere. Il quadro è leggermente cambiato, ma non abbastanza da costringere Federal Reserve a tagli prematuri rispetto alle proprie considerazioni condivise con il pubblico.

Mentre Francoforte aspetta le mosse di Washington e mentre i mercati aspettano il movimento al rialzo di tassi da Tokyo, l’indice DXY, che rappresenta la forza relativa del dollaro, cresce ancora e torna sui livelli di inizio dicembre, dopo una correzione importante arrivata proprio sul finire del 2023.

Chi credeva in un possibile continuo del ridimensionamento del dollaro sulle piazze internazionali è stato dunque, almeno per il momento, smentito. DXY non sembra avere alcuna intenzione di rallentare e ha descritto una traiettoria sempre rialzista da quando siamo entrati nel nuovo anno.

Tra le più in difficoltà lo yen

Yen in forte difficoltà

Intanto lo yen sembra aver esaurito la forza propulsiva del recupero di fine 2023. È tornato vicino a quota 150 nei confronti del dollaro e conferma quella che era la preoccupazione massima anche degli analisti di TradingOnline.com, ovvero il fatto che il cambio con il dollaro sarebbe dipeso in larga parte dalle decisioni di Washington. Tokyo non sembra avere né la forza economica né l’intenzione politica di riprendere in mano i destini della propria valuta, schiacciata da un andamento economico più preoccupante che altrove e da decenni di politiche monetarie non ortodosse.

Che la borsa di Tokyo continui a piazzare performance interessanti è una questione che interessa di più le dinamiche interne alla Cina – con una quantità di capitali importante che continua a fluire anche verso questo mercato che un segnale della forza intrinseca dell’economia giapponese. Con condizioni di questo tipo, rimane molto difficile aspettarsi che il greenback possa perdere la sua spinta propulsiva.

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