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Due dei principali economisti della BCE confermano: primo taglio ai tassi arriverà la settimana prossima
Ormai è praticamente una certezza: il primo taglio ai tassi della Banca Centrale Europea in questo ciclo economico arriverà la settimana prossima. A confermarlo sono il presidente della Bank of Finland, Olli Rehn, e il capo economista della BCE, Philip Lane. A pochi giorni di distanza da quando la BCE si riunirà per la sua prossima decisione sulla politica monetaria, la discesa dei tassi sembra ormai un affare fatto. Il tasso d’inflazione è ormai abbondantemente al di sotto del 3% nell’Area Euro e nelle economie più grandi dell’Eurozona è anche al di sotto del target del 2%. Era nell’aria da tempo la possibilità di un taglio a giugno, ma ora che il calendario economico non vede la pubblicazione di nessun dato importante tra oggi e quella data, gli economisti della BCE lo confermano ufficialmente.
Per quanto sia positivo per gli analisti sapere cosa succederà la settimana prossima, è anche una delle poche certezze su tutto quello che succederà nel resto dell’anno. Attualmente gli analisti internazionali stanno tagliando le previsioni sul numero di tagli ai tassi che la BCE farà nel corso del 2024 e stanno tagliando ancora più velocemente l’entità dei tagli ai tassi previsti. Questo sia perché ultimamente i salari europei sono aumentati più rapidamente di quanto ci si aspettasse, sia perché si pensa che la BCE non vorrà seguire una traiettoria troppo diversa da quella della Fed. E con la banca centrale statunitense che non sembra affatto intenzionata a tagliare i tassi in estate, è difficile capire cosa farà la BCE dopo questo taglio di giugno.
Lane e Rehn confermano i tagli a giugno
Il consiglio della BCE è molto attivo in questi giorni, sia nel riunirsi che nel fornire dichiarazioni alla stampa. Una di queste è arrivata dal governatore della Banca di Finlandia, Olli Rehn, secondo il quale ormai “i tempi sono maturi” per un taglio ai tassi. Rehn fa notare che la traiettoria dell’inflazione è ormai nettamente puntata verso la discesa e che non si aspetta delle sorprese nei prossimi mesi. Per il momento sembra che l’economia europea non stia correndo lo stesso rischio di re-inflazione che invece si sta osservando negli Stati Uniti. Attualmente il tasso d’inflazione dell’Area Euro è del 2,4% annuo, con una buona probabilità di scendere stabilmente sotto il 2% entro la fine dell’anno.
Una posizione molto simile è stata proposta anche da Philip Lane in un’intervista al Financial Times. Il capo economista della BCE ha dichiarato che servirebbero “grandi sorprese” per far ripensare la BCE sul fatto che sia arrivato il momento di allentare la presa sulla politica monetaria. Sembra comunque che tutti gli analisti concordino su tagli di 25 punti base, in modo da minimizzare il rischio che abbassare i tassi possa causare un nuovo picco rialzista della pressione sui prezzi.
BofA: previste forti differenze tra Fed e BCE
Dall’altra parte dell’Atlantico, Bank of America aggiorna le sue previsioni sulla politica monetaria. La principale banca retail degli Stati Uniti fa sapere che si aspetta una differenza “molto grande” tra la traiettoria dei tassi della Banca Centrale Europea e quella della Federal Reserve. L’ultimo sondaggio tra gli analisti istituzionali condotto da Goldman Sachs rivela che la previsione comune degli analisti USA è un taglio ai tassi della Fed solo a settembre, con la possibilità che ne arrivi ancora uno entro la fine dell’anno. Già a partire dalla prossima settimana, quindi, è probabile che le due banche centrali più importanti al mondo comincino ad andare in direzioni diverse sui tassi -con implicazioni importanti per il cambio EUR/USD e il mercato obbligazionario-.