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Edison Rinnovabili sceglie Vestas per il grande progetto eolico da 81 MW in Abruzzo
L’Italia e in particolare l’Abruzzo possono celebrare un nuovo accordo che aiuterà ad aumentare ulteriormente la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Edison ha scelto di affidare a Vestas la fornitura e l’installazione di 18 grandi turbine eoliche da collocare in quattro centri di produzione: Roio del Sangro, Monferrante Guardo, Monferrante Casone e Montezzoli. I quattro comuni si trovano tutti in Abruzzo e ospitano già dei progetti eolici, che però con questo nuovo investimento verranno rimodernati ed estesi. La consegna delle turbine è prevista per la prima parte del 2025, di modo che l’installazione possa già cominciare entro la fine del prossimo anno. Vestas ha già installato oltre 5 GW di turbine eoliche in Italia, iniziando la sua attività nel nostro Paese all’inizio degli anni ’90; con questo accordo, la società danese continua ad affermare la sua leadership nel nostro mercato.
Malgrado le buone notizie, il percorso dell’eolico in Abruzzo continua a essere complicato. La provincia di Chieti, ad esempio, si è espressa contro a un nuovo progetto nel vastese appena il mese scorso. Oltre 30 associazioni hanno anche partecipato a un movimento di protesta contro questo nuovo campo eolico, che secondo gli interessati potrebbe andare a danneggiare l’evoluzione del percorso di valorizzazione turistica della zona. Teoricamente avrebbero dovuto essere installate 11 pale eoliche per una capacità totale di 66 MW, ma sembra difficile che i promotori del progetto riescano a superare le difficoltà con le comunità locali.
Vestas si aggiudica il contratto
La scelta è ricaduta su una società europea, rendendo questo contratto totalmente legato alla produzione di valore all’interno dell’Unione. Vestas consegnerà 18 delle sue pale eoliche V136 da 4.5 MW, progettate appositamente per condizioni di vento di bassa e media intensità. Si tratta di pale che hanno un rotore da 136 metri e una lunghezza delle pale di 66,7 metri, in grado di garantire un impatto ambientale minimo: appena 4,9g di CO2 per ogni kWh che producono durante la loro vita utile. L’87,4% di tutti i materiali impiegati per la costruzione è riciclabile, in modo tale da garantire un basso impatto anche per lo smaltimento alla fine del ciclo di vita.
La torre che supporta il rotore è alta 112 metri, rendendo queste pale significativamente più piccole rispetto a quelle che si sono valutate per il progetto nel vastese. In ogni caso, l’Appennino abruzzese non gode delle stesse forti ondate di vento che si registrano alle coste del Regno Unito, dove invece è il corso la costruzione del parco eolico offshore più grande al mondo. In questo caso la costruzione è stata affidata a Orsted, la rivale storica di Vestas.
Seconda buona notizia per l’eolico italiano in una settimana
Pochi giorni fa era stato annunciato un altro evento molto positivo per l’evoluzione dell’energia eolica in Italia. Infatti è stato dato il via libera delle istituzioni al primo parco eolico galleggiante del Mediterraneo, che sarà costruito al largo delle coste della Sicilia -vicino all’isola di Favignana-. Si chiamerà 7Seas Med e avrà una capacità di addirittura 250 MW. Sia il Ministero della Cultura che il Ministero dell’Ambiente hanno dato un parere positivo sulla costruzione, che sarà realizzata da GreenIT -una joint venture tra ENI e Cdp Equity- e Copenhagen Infrastructure Partners. Sarà un progetto pionieristico per sfruttare un tipo di parco eolico offshore replicabile anche al largo delle coste di Lazio e Sardegna: si stima che in Italia si possano arrivare a produrre fino a 3 GW di energia fotovoltaica all’anno dai campi eolici galleggianti.