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Orsted costruirà parco eolico offshore più grande al mondo

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Orsted, la multinazionale danese che ha guidato lo sviluppo dell’energia eolica in Europa, si prepara a scrivere un’altra pagina di storia nel settore delle rinnovabili. La società ha comunicato, nel pomeriggio di mercoledì, di aver approvato il piano d’investimento per costruire il parco eolico offshore più grande al mondo. Si tratta di un maxi-progetto che verrà installato al largo delle coste del Regno Unito, con la speranza di arrivare ad alimentare 3.3 milioni di abitazioni inglesi in un modo sostenibile sia a livello ambientale che economico. Londra aveva già approvato tutti i dettagli del progetto nei mesi scorsi, ma Orsted si era riservata la possibilità di fare ulteriori valutazioni sulla sostenibilità finanziaria dell’operazione. Alla fine è arrivato il tanto atteso “sì”.

Il Regno Unito ha già stabilito da tempo che l’energia eolica offshore sarà alla base del mix energetico sostenibile della nazione. Inoltre è stata una delle nazioni che hanno sottoscritto l’accordo del COP 28 sulla necessità di triplicare la produzione di energia rinnovabile entro la fine di questo decennio. Considerando il poco irradiamento solare rispetto a quello dell’Europa del Sud, sfruttare i forti venti oceanici e gli ampi spazi al largo delle proprie coste sembra senza dubbio la scelta più coerente con le condizioni del territorio.

presentazione della notizia su parco eolico offshore da record di Orsted

Un progetto da record per Orsted

Il fatto che la decisione finale sul piano d’investimento si sia fatta attendere non è un caso. Orsted dovrà mettere sul piatto circa 10 miliardi di euro: l’investimento complessivo stimato è tra $10.3 e $11 miliardi. Inoltre ci vorranno almeno tre anni e mezzo di lavoro dopo l’inizio del cantiere, con l’inaugurazione prevista per la fine del 2027. Complessivamente il nuovo parco eolico Hornsea 3 dovrebbe avere una capacità di 2.9 GW, qualcosa a cui non sono arrivate nemmeno nazioni come Cina e Germania che sono conosciute per i loro maxi-progetti legati alle rinnovabili.

Per arrivare al punto di oggi sono stati necessari più di 5 anni di lavori. Era il 14 maggio 2018 quando Orsted ha inviato la sua prima proposta per lo sviluppo di un grande parco eolico vicino ai due progetti Hornsea già esistenti. Il 31 dicembre 2020 è poi arrivata l’approvazione regolamentare, ma la pressione dell’inflazione e i tassi d’interesse in aumento hanno poi messo a serio rischio il progetto. Il fatto che Orsted abbia deciso di procedere con la sua realizzazione, oltre che un segnale di speranza per tutto il comparto dell’energia eolica, sembra un chiaro segnale di fiducia nel miglioramento delle condizioni macroeconomiche.

foto di un parco eolico offshore

Un segnale positivo necessario per l’eolico offshore

Il 2023 verrà ricordato con ogni probabilità come uno degli anni più bui per il mondo dell’energia eolica, specialmente offshore. Orsted ha stralciato miliardi di dollari di valore dai propri bilanci, legati a progetti realizzati negli Stati Uniti che si sono svalutati molto a causa dei tassi in aumento. Sia Orsted che molte altre grandi società del settore hanno dovuto accusare minusvalenze a nove zeri, e in molti casi sono stati anche cancellati i contratti già approvati per la costruzione di nuovi parchi eolici. I costi di costruzione e di finanziamento, semplicemente, sono diventati troppo alti per giustificare gli investimenti in nuove infrastrutture.

Il governo inglese ha imparato duramente questa lezione, quando le sue aste per i nuovi spazi disponibili per i campi eolici offshore sono andate deserte a settembre. Alla fine le regolamentazioni si sono adattate, facendo passare il prezzo concordato da 37,75 sterline al MW a 73 sterline al MW per il nuovo progetto Hornsea 3. Orsted avrà anche la possibilità di rinegoziare il prezzo nei prossimi anni per una parte della capacità complessiva, uno sforzo importante da parte di Londra. E anche malgrado tutto questo, Orsted ha fatto sapere che prevede un ritorno netto annuo del 7-7,50% e che il progetto si colloca appena nella fascia minima di rendimento necessaria per l’approvazione.

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