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JP Morgan pubblica le previsioni sulle commodities nel 2024

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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JP Morgan ha pubblicato il suo famoso report annuale Global Asset Allocation, dove vengono espresse tutte le previsioni della grande banca commerciale americana sui principali strumenti finanziari per l’anno che si avvicina. Una larga sezione del report è dedicata anche alle materie prime, per le quali JP Morgan si aspetta un andamento fortemente “sector specific”. Essenzialmente, la banca ritiene che l’andamento sarà molto diverso per beni rifugio, materie prime energetiche e commodities agricole: tra geopolitica e macroeconomia, si prospetta uno degli anni più difficili dell’ultimo decennio per chi intende fare delle previsioni.

Malgrado le difficoltà oggettive nell’interpretare il contesto attuale, JP Morgan ha costruito uno storico di successo per i suoi report annuali. Salvo situazioni estremamente imprevedibili come la pandemia Covid-19, i suoi analisti hanno fornito quasi sempre delle indicazioni molto utili per gli investitori. Inoltre la fama della banca e del suo report sono tali da influenzare gli investitori, creando il classico effetto della “profezia auto-avverante” che spesso avviene quando un grande investitore si espone pubblicamente con le proprie previsioni.

Materie prime energetiche: si prevede un rally

Secondo JP Morgan, i prezzi attuali delle materie prime si trovano nella parte più bassa della fascia di prezzo che verrà mantenuta nel corso del 2024. La banca si attende che il prezzo del barile WTI continuerà a oscillare tra 75$ e 90$ nel corso dei prossimi mesi, influenzato soprattutto dal fatto che il cartello OPEC+ sia intenzionato a mantenere bassi i livelli di produzione. Dopo che la Russia ha annunciato l’intenzione di tagliare ulteriormente la produzione, è ormai chiaro che i produttori continueranno a mantenere bassi i livelli d’offerta per sostenere prezzi e margini elevati. Il report di JP Morgan non fa previsioni esplicite sul conflitto russo-ucraino, ma sembra implicito dalle previsioni sul petrolio che JP Morgan si aspetti una prosecuzione della guerra.

Una situazione molto simile si prospetta anche per le altre materie prime energetiche, a partire dal prezzo del gas naturale. Anche in questo caso ci si aspetta che i prezzi attuali siano più bassi rispetto ai prezzi medi del 2024, in gran parte per via delle temperature più alte del previsto in Europa e negli Stati Uniti. Passando invece ai beni rifugio, JP Morgan prevede che il prezzo dell’oro tenderà a rimanere grossomodo nello stesso range di prezzo in cui si trova attualmente e che non cambierà molto: il minimo previsto è di 1.950$ per oncia, mentre quello più alto sarebbe di 2.175$. Questa è una previsione molto difficile da fare, perché molto dipenderà dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche.

Materie prime industriali in balia della Cina

Per quanto riguarda i prezzi di alluminio, acciaio e rame, le previsioni di JP Morgan sono accompagnate dall’esplicita annotazione che tutto dipenderà molto dalla crescita cinese. Per quanto riguarda il rame si prevede un trend decrescente nei primi sei mesi dell’anno e un’inversione verso la fine del 2024, confidando nel fatto che il governo cinese e la banca centrale prenderanno dei provvedimenti per stimolare la crescita economica. Un trend molto simile è previsto anche per l’alluminio, mentre si prevede che lungo tutto il corso del prossimo anno il prezzo dell’acciaio continuerà a scendere. Il report di JP Morgan esplicita che, nel caso in cui Pechino dovesse invece accelerare seriamente sullo stimolo economico già all’inizio dell’anno, ci sarebbero i presupposti per vedere aumentare il prezzo delle materie prime industriali già nel primo semestre.

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