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Erano i fondi hedge a essere short su Yen. Colpo gobbo di Ueda

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Qualcuno gli contesta una scarsa credibilità, ma i dati di mercati raccontano anche un’altra parte della storia. Quello piazzato da Kazuo Ueda è stato un colpo da maestro, di quelli di fioretto, di quelli che tutti guardano e affermano: ma come ha fatto? Secondo i dati di mercato infatti i livelli di short contro lo yen al 5 dicembre scorso erano i più alti da aprile 2022. In altre parole, i fondi hedge stavano puntando forte sull’incapacità dello yen di tenere dei livelli di per sé già preoccupanti. Poi è arrivata la dichiarazione di Kazuo Ueda che ha lasciato intendere prontezza a intervenire e…

…il resto è storia. Lo yen ha rimbalzato in modo significativo, portandosi dietro tutti gli orsi e lasciando più di qualche trader completamente di stucco. È questa la storia, ancora una volta guardando ai dati, di quanto è avvenuto prima e dopo le dichiarazioni di Ueda. Una storia che aiuta anche a definire chi siano i non meglio specificati speculatori contro cui il vertice di Bank of Japan si scaglia ormai con cadenza bisettimanale.

Erano i fondi hedge a…

Il colpo da maestro di Kazuo Ueda lascia i fondi in braghe di tela

Forse sarà un po’ esagerato parlare di braghe di tela, ma abbiamo una domanda alla risposta del secolo: chi è stato più spiazzato dalle dichiarazioni di Kazuo Ueda che nel corso della settimana che si sta concludendo hanno portato lo yen a recuperare fino al 4% nei confronti del dollaro USA? La risposta é: diversi fondi hedge, che avevano accumulato delle posizioni short importanti, su livelli che per l’appunto non si vedevano da aprile 2022. Livelli particolarmente alti per una valuta che è stata per mesi tra le peggiori performer su scala mondiale.

Questa è anche la spiegazione dei volumi fuori dalla media che si sono registrati presso le principali venue di scambio, volumi tali da lasciar presupporre una partecipazione al tavolo da gioco anche di chi, direttamente e/o a leva, può mettere in campo capitali molto importanti.

Tutto il resto è storia, anzi, diventerà storia se e quando Kazuo vedrà di fare quanto ha affermato, ovvero di riportare il Giappone a politiche monetarie più ortodosse, per quanto sarà, lo ha ripetuto più volte, un cammino molto difficile.

Dipenderà però ancora da Washington

Pagano gli hedge fund, che però non sono ancora persuasi del cambio di corso

Per quanto la performance dello yen sia stata importante e per quanto ci abbiano rimessi capitali gli operatori più agnostici , in realtà lo scetticismo sulla durata del rimbalzo dello yen rimane. Come abbiamo già scritto altrove, Bank of Japan non è ancora padrona del proprio destino: il cambio contro il dollaro USA sarà governato più dall’andamento delle cose a Washington che dalle decisioni prese in assoluta autonomia da Tokyo. Ueda ha dimostrato in settimana di avere ancora qualche cartuccia per l’effetto annuncio, ma i mercati presto torneranno a chiedere mosse effettive, o quantomeno interventi a mercato, se il trend positivo dovesse perdere di forza.

Tutto questo mentre la situazione economica del Giappone è certamente la più preoccupante: PIL in picchiata, salari che non rispondono più agli stimoli, domanda interna barcollante e effetti limitati sugli export dopo un anno terribile per lo yen.

In queste circostanze essere scettici è il minimo. Ci saranno poi gli eventi della prossima settimana, principalmente a Washington, che aiuteranno a capire quale potrebbe essere la traiettoria del dollaro almeno sul breve e medio periodo. Ed è da qui che i trader sul mercato del Forex ripartiranno per cercare di capire come, se e quando il trend dello yen potrà dichiararsi già concluso.

Intanto chi era long si gode dei profitti niente male.

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