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EUR contro USD: occhi puntati sull’inflazione area euro
Sì, i mercati sono alla ricerca di ogni ragione possibile che li convinca di quanto, in cuor loro, sperano da tempo. Sì, i mercati vogliono, anche in Europa, un taglio dei tassi non appena sarà possibile. Il termometro continuerà però a essere il dato sull’inflazione, che per quanto riguarda l’area euro sarà disponibile già il prossimo giovedì. Le aspettative sono per un ulteriore ribasso, che dovrebbe avvicinare, per quanto di poco, il dato al target del 2%.
Le previsioni puntano a 2,8%, in lieve discesa rispetto al pur ottimo dato precedente, che andrebbe a rinforzare le convinzioni/speranze dei mercati. A giocare la partita più importante sul breve periodo, tanto per l’Euro sui mercati del Forex quanto sugli altri mercati prezzati appunto in questa valuta sarà l’eventuale differenza tra dato reale e aspettative. I mercati, mai eccitabili come nelle ultime settimane, potrebbero dunque decidere di brindare come non si vede da tempo.
Euro sotto osservazione: arriva l’inflazione
Sarà l’euro a dominare lo scenario della prossima settimana per quanto riguarda il Forex. Per la divisa dell’Unione ci saranno infatti i dati sull’inflazione, che saranno diffusi giovedì prossimo. Si tratta di dati che dovrebbero confermare, in un mondo ideale, il calo dell’inflazione anno su anno e il progressivo riavvicinamento verso la soglia del 2%. Il dato, per quanto contino anche altre questioni, è certamente importante: un ulteriore calo sarebbe infatti quanto ci vuole per prendere sul serio eventuali tagli da parte della Banca Centrale Europea.
Tagli di cosa? Dei tassi. Da quando? Per i mercati già dalle prime occasioni che ci saranno nel 2024, per quanto in realtà i falchi di BCE si ostinino a invitare i mercati alla calma e a escludere la possibilità che si parli di tagli dei tassi a breve.
Il vecchio adagio dei mercati, quello che ricordava di non combattere mai contro la banca centrale, è però roba di un’era geologica fa, almeno secondo i ritmi serrati ai quali i mercati ci hanno abituato e si sono abituati nel corso degli ultimi mesi.
Si potrà davvero parlare di tagli?
La nostra sensazione è che anche una lettura estremamente positiva (e dunque un importante ridimensionamento del dato) innescherà i soliti discorsi da parte dei membri di rango più elevato di BCE. Si inviterà il mercato alla calma, così come si indicherà che di tagli ancora non si è parlato e non si parlerà a breve, con il mantra che sarà quello di un ritorno, il prima possibile, verso il livello del 2%.
I mercati tuttavia baderanno più al dato che alle parole di una Banca Centrale Europea che è in crisi di credibilità ormai da qualche mese, dopo aver incredibilmente toppato tanto la durata quanto l’intensità dell’inflazione.
Cosa aspettarsi dall’Euro?
Un dato migliore delle aspettative potrebbe spingere a pressioni ribassiste sull’Euro, che pur sta vivendo una stagione di forza relativa rispetto al dollaro USA. Ci sarà però presto da parlare anche di quanto farà Washington, con i mercati che ormai prezzano con una certa decisione un avvio del taglio dei tassi già nella prima parte del 2024, per quanto la tenuta dell’economia di Washington sembri essere migliore rispetto a quella dell’area euro, dove i problemi continuano a peggiorare e dove di soft landing parlano ormai solo gli affetti da un patologico ottimismo.
Ottimismo patologico che è ormai in netta minoranza e che rende molto difficile guardare a EURUSD sul medio periodo. Sul breve, come abbiamo abbondantemente detto in questo speciale domenicale, ci sarà l’inflazione a dirigere l’orchestra.
L’appuntamento è per giovedì, e non mancheremo di parlarne anche su queste pagine, sia per i riflessi sul Forex, sia per quelli sugli altri mercati.