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Euro: inflazione Spagna in salita. Sponda per i falchi di BCE?

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L’inflazione accelera in Spagna per il secondo mese consecutivo e tornano a radunarsi nei cieli d’Europa le nubi del più alto più a lungo. Si parla di tassi – e per quanto ciò che avviene a Madrid non ha il carattere dell’ineluttabilità per Francoforte, è un dato dal quale partire anche per capire come potrebbe muoversi il Forex delle coppie che includono l’euro. Il dato è importante, è leggermente sotto le aspettative, ma racconta di un’Europa sulla quale continueranno a esserci pressioni importanti in termini di livello dei prezzi.

Pressioni importanti che potrebbero tradursi – anche se non secondo l’unanimità – in un inasprimento delle misure restrittive di politica monetaria di BCE, con conseguente maggiore stato di forza dell’euro sulle piazze internazionale. Forza che però dovrà fare i conti con altri problemi, al di fuori del campo di azione della banca centrale. Una situazione di difficile lettura, che è confermata anche dal prezzo flat dell’euro non appena è stata diffusa la notizia.

Inflazione in Spagna ancora su

Euro contro dollaro a 1,05 – l’inflazione però potrebbe cambiare le carte in tavola

Il dato è parziale e riguarda un’economia che non è neanche tra le principali dell’Unione Europea e dell’area euro. Tuttavia, è comunque un dato degno di attenzione per chi sta cercando di analizzare il futuro possibile per le decisioni della Banca Centrale Europea. L’inflazione in Spagna cresce per il secondo mese consecutivo – anche se lo fa leggermente sotto le aspettative, e si riporta in quota 3,2%. Ci sono però tutta una serie di ma che andranno analizzati per capire cosa può effettivamente accadere dalle parti di Francoforte, più che dalle parti di Madrid.

L’inflazione Core è ancora piuttosto alta, nonostante la crescita del dato standard sia stata imputata dall’istituto nazionale di statistica spagnolo proprio ad un ritorno di fiamma dei prezzi energetici e dei carburanti. Una situazione dunque che si incrocia con l’estrema forza del greggio sulle piazze internazionali, situazione anche questa di difficile soluzione data l’incertezza che si registra da Washington a Tokyo.

Preoccupazioni per chi preferirebbe un percorso dovish

Può essere di rinforzo a atteggiamenti hawkish?

Serviranno altri dati da economie che hanno un maggiore impatto sull’euro zona, e in particolare quelli di Germania e Francia, seguiti dall’Italia. L’inflazione sembrerebbe essere non eccessivamente omogenea nell’area – complice anche una struttura delle economie nazionali altrettanto poco omogenea. Tuttavia, almeno per chi si augura una BCE maggiormente allineata a Washington e Federal Reserve, potrebbe essere segnale della necessità di tenere i tassi relativamente alti più a lungo.

Per il momento sono di questa opinione sia il governatore della banca centrale spagnola Pablo Hernandez, che però segnala la sufficienza delle politiche monetarie restrittive già implementate, sia il governatore della banca centrale austriaca Robert Holzmann, per il quale un prezzo del greggio e degli energetici sostenuto sarebbe indicazione della necessità di altri rialzi dei tassi. Rialzi dei tassi ai quali però i mercati hanno già dimostrato di non credere.

La partita si giocherà altrove

La Spagna ha uno dei livelli di inflazione più bassi di tutta l’area euro e ha anche un impatto ridotto sull’andamento dell’economia su scala continentale. Con ogni probabilità la partita dell’inflazione si giocherà altrove, a partire da Berlino, con la Germania in difficoltà che potrebbe portare i falchi a più miti consigli. Questo senza tenere conto del fronte lassista e dovish che protesta ormai da tempo veementemente contro le politiche restrittive di Francoforte.

Sarà una partita, al contrario che altrove, squisitamente politica. E per ora i mercati sembrano non essere persuasi della capacità di BCE di decidere in autonomia e di continuare con almeno un altro rialzo di 25 punti base sugli interessi. Per l’euro permane dunque un outlook negativo, almeno nei confronti del dollaro. Questo nonostante il livello di prezzo sia già piuttosto basso, anche se considerato su un piano storico.

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