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FOMC alla prova dei tassi. Jerome Powell punirà i mercati?

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FOMC, la riunione in seno a Federal Reserve che si occupa di decidere le politiche monetarie degli Stati Uniti, comunicherà la sua decisione alle 20:00 ora italiana, per poi avere a seguire la conferenza stampa del Presidente in carica Jerome Powell. I mercati hanno dimostrato una certa volatilità nella giornata di oggi, confermando come questi eventi siano fonte di enorme agitazione anche quando le decisioni, come oggi, appaiono più che scontate. FOMC manterrà i tassi di riferimento al 5,25%-5,50%, segnalando con ogni probabilità la possibilità di procedere con tagli ai tassi già da settembre.

E sarà dalla decisione con la quale segnalerà i tagli, sia tramite comunicato stampa sia tramite conferenza stampa di Jerome Powell, che verranno fatte le dovute considerazioni da parte dei mercati finanziari classici e non. Tenendo conto delle precedenti apparizioni pubbliche di Jerome Powell, sembrerebbe difficile per il momento aspettarsi una dichiarazione di intenti chiara e cristallina. Cosa che potrebbe contribuire a agitare animi che già sono apparsi poco tranquilli nel corso della settimana, in particolare sui titoli tech.

La non decisione che tutti aspettano

Le decisioni sui tassi di interesse negli Stati Uniti per mano e bocca del FOMC sono le più attese di tutto il calendario economico. Hanno impatto diretto sul dollaro, sui mercati azionari e sulle aspettative presenti e future su praticamente tutti i mercati rimanenti. Anche il mercato di Bitcoin attende con ansia la pubblicazione di questi dati: un segnale di apertura ai tagli potrebbe fare da spinta a un mercato che sta già vivendo dei momenti ottimi anche grazie alla centralità assunta nell’agone politico degli Stati Uniti.

Tornando ai dati: Jerome Powell difficilmente si sbilancerà da quanto detto in precedenza, ovvero che FOMC aspetterà i dati che segnaleranno il ritorno consistente verso il 2%. Basterà dunque una lettura positiva? O meglio, sarà necessaria? Secondo i dati diffusi da Fed Watchtool no: ci sarà almeno un taglio di 25 punti base per settembre, con Federal Reserve che così replicherebbe quanto già fatto dalla Banca Centrale Europea.

L’unico dubbio che i mercati sembrerebbero avere è sulla consistenza di tali tagli: c’è chi, in minoranza netta, punta addirittura su 50 bps di tagli, in quella che sarebbe una manovra certamente inusuale se comparata con quanto sta avvenendo all’interno dell’economia USA.

Resta il nodo di PIL e lavoro

Ad essere fonte di brividi per chi aspetta i tagli ai tassi negli Stati Uniti rimane senza dubbio alcuno la situazione del PIL USA, che si è dimostrato molto più forte delle aspettative e che potrebbe continuare a esserlo, segnalando ai falchi di Fed la buona tenuta dell’economia americana di fronte ad un lungo periodo di politiche monetarie restrittive.

Osservato speciale anche il mercato del lavoro, che per quanto surriscaldato starebbe tornando, lo ha detto Jerome Powell anche durante l’ultima conferenza stampa post-FOMC, a livelli pre-COVID e dunque considerati di normalità.

Per ora non esistono elementi per mettere in dubbio un taglio ai tassi di settembre. A meno che non li porti sul tavolo Jerome Powell, la sera del 31 luglio alle 20:30 ora italiana.

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