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Forex: si riaprono gli scenari di guerra estesa. Occhi puntati su USD, ILS e JPY: tutto quello che può cambiare
L’attacco iraniano diretto a Israele, avvenuto nella notte tra sabato 13 aprile e domenica 14 aprile, potrebbe avere un effetto sulle piazze Forex alla riapertura dei mercati dopo la pausa per il weekend. Mentre le piazze stanno già vivendo momenti di grande confusione dovute alla possibile divergenza delle politiche monetarie di USA e area euro, sarà difficile prevedere come si comporteranno le piazze alla riapertura ufficiale delle contrattazioni, per quanto le ostilità sembrino aver già trovato uno stop, per quanto momentaneo.
Sotto osservazione lo shekel israeliano, che pur aveva recuperato dal crash successivo al primo attacco di Hamas. Da seguire anche il comportamento dello yen, storicamente una valuta rifugio che ha ben performato all’inasprirsi delle condizioni geopolitiche, così come il dollaro USA, che rimane la valuta di riferimento – anche simbolico – in una fase storica di grande confusione sia in termini geopolitici, sia invece in termini più strettamente finanziari. Sarà un lunedì – che partirà per ragioni di fuso orario prima in Asia – di grande apprensione e di grande interesse.
Ancora tensioni di guerra, come reagiranno i mercati?
Almeno dopo queste poche ore che ci separano dall’attacco a distanza ma frontale dell’Iran ai danni di Israele, la situazione sembrerebbe essere tornata ad una calma relativa. Gli Stati Uniti stanno cercando di evitare l’escalation, così come hanno indicato la necessità di una risposta diplomatica in seno al G7. Per quanto però la situazione sembri essersi sgonfiata, le prossime ore saranno certamente decisive anche per intuire gli eventuali movimenti del mercato, un mercato che potrebbe riservare diverse sorprese e una certa volatilità alla riapertura delle contrattazioni.
Osservato speciale ILS, lo shekel israeliano, che già durante il primo attacco di Hamas – e l’avvio di ostilità che tutti considerarono come probabilmente prolungate – aveva pagato un prezzo molto elevato. Questo anche in virtù di quella che è stata, ai tempi, la decisione chiara e pubblica da parte della banca centrale israeliana di sostenere lo sforzo bellico anche tramite un piano (ridotto) di liquidazione di posizioni sulle valute forti.
Ci sarà anche da seguire l’eventuale reazione del dollaro, che da sempre si comporta come una sorta di valuta rifugio e che vede questo suo status rinforzato dalle particolari condizioni macro-economiche che si stanno sviluppando ormai da qualche settimana. Il riferimento è quello alla possibilità che i tagli ai tassi ritardino ancora e che arrivino addirittura dopo l’appuntamento di giugno del FOMC.
Altra situazione di grande interesse per chi opera sul mercato del Forex, sarà quella che riguarda lo yen giapponese. Una situazione che abbiamo analizzato più volte nel corso delle ultime giornate di trading.
Yen: porto sicuro o valuta in crisi?
È sullo yen che si incrociano le due narrative principali per quanto riguarda il mercato del Forex e più in generale i mercati finanziari. Da un lato c’è il tema della guerra, che potrebbe dare una mano a JPY che è storicamente considerata una valuta rifugio nei momenti di massima crisi.
Dall’altro c’è il tema degli interventi di Bank of Japan, che tutti o quasi si aspettavano una volta superata soglia 152 contro USD e che invece tardano ad arrivare.
Sarà anche una delle prime coppie a tornare al trading in modo importante quando in Italia saranno le prime ore della notte. Massima allerta, per una valuta che continua a essere il termometro complessivo di una fase molto complicata per i trader e – purtroppo – anche fuori dal mondo della finanza.
Lunedì, tra poche ore, avremo tutte le risposte utili che arriveranno come sempre dall’unico giudice possibile nel mondo finanziario, quello dei mercati, che al netto della volatilità, del panico e delle preoccupazioni, emetteranno il loro primo giudizio.