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Gelo negli USA pesa sull’offerta di gas naturale

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Dopo un dicembre all’insegna di temperature più alte della media e prezzi del gas naturale rapidamente in calo, ora il trend potrebbe stare per invertirsi. Non soltanto il freddo è arrivato, per lo meno in gran parte dell’Europa e degli Stati Uniti; la gelata di questi giorni negli USA sta colpendo alcune delle aree più produttive per l’estrazione di gas, causando un doppio problema. Da una parte l’offerta sta diminuendo, con gli impianti degli Stati al confine con il Canada che faticano a rimanere aperti in mezzo a temperature che arrivano a toccare i -35 °C in alcune aree. Dall’altra la domanda sta aumentando velocemente, proprio per via della maggiore domanda di riscaldamento.

Al momento non c’è ancora una previsione sulla durata di questa gelata, iniziata poco dopo Capodanno e intensificatasi proprio nel corso di questo weekend. Secondo gli esperti, però, la domanda di gas potrebbe essere così alta da lasciare alcuni Stati addirittura senza riserve sufficienti per far fronte alla domanda di energia elettrica. Con le scorte che vengono dedicate al riscaldamento, le centrali del Texas potrebbero avere difficoltà a rimanere aperte soprattutto lunedì e martedì. L’export di gas liquefatto dagli Stati Uniti è molto importante anche per l’Europa, per cui la situazione oltreoceano potrebbe avere effetti pesanti anche in Italia.

Nel 2021, una situazione simile lasciò al freddo milioni di case in Texas causando oltre 200 vittime

Domanda in aumento, offerta in calo

Secondo i dati preliminari pubblicati nella mattinata di domenica, le scorte di gas naturale negli Stati Uniti hanno raggiunto il loro minimo degli ultimi 11 mesi. Essenzialmente la situazione era più grave soltanto durante la tempesta invernale Erik dell’anno scorso, con la differenza che non è chiaro quanto andrà avanti il gelo attuale. Le scorte di gas negli Stati Uniti hanno subito il loro calo più grande da oltre un anno a questa parte, pari a 9,6 miliardi di metri cubi nel periodo 8-14 gennaio. Attualmente le scorte restanti sono di 98.6 miliardi di metri cubi, sotto la soglia psicologica dei 100 miliardi che solitamente causa un rally rialzista del prezzo del gas americano.

Nel frattempo la domanda è alle stelle. Secondo le stime di LSEG, una delle società di analisi più quotate nel mercato del gas naturale, il picco di domanda arriverà a superare il record storico stabilito lo scorso anno. Se ormai sembrava che l’inverno 2023-24 sarebbe stato diverso dal precedente, con prezzi in calo per oltre un mese e mezzo, ora tutte queste certezze sono crollate. Nel frattempo, i prezzi per i contratti con consegna in 24 ore -solitamente usati solo nei casi di emergenza- hanno raggiunto un nuovo record di 1.051$ per MW.

Disagi gravi anche per i trasporti

Situazione particolarmente grave in Texas

Lo Stato che sta pagando le conseguenze più dure della situazione attuale è il Texas, dove si prevede che la domanda di gas raggiunga il suo massimo storico nella mattinata del 16 gennaio. ERCOT, l’ente statale che si occupa di energia e gas, ritiene che la domanda potrebbe superare l’offerta di oltre 1.000 MW sia il 15 che il 16 gennaio. L’unica soluzione per non lasciare milioni di case al freddo è fare degli interventi di emergenza sulla rete elettrica e chiamare all’appello più scorte di gas possibili. Un altro Stato dove la situazione è già molto complicata è l’Oregon, dove lungo la giornata di domenica si sono contate 164.000 case senza energia.

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