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Germania: più rinnovabili per ridurre i costi dell’industria
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato nei giorni scorsi che incrementare la produzione di energia rinnovabile piuttosto che concedere sussidi è la chiave per abbassare i prezzi dell’elettricità per l’industria tedesca. L’ex ministro delle finanze si è espresso in risposta alle proposte del ministro dell’economia del suo stesso governo, Robert Habeck, che aveva presentato un piano per sussidi fino al 2030 al costo di 6 centesimi per kilowattora (kWh).
Secondo Scholz, le imprese industriali in Germania lamentano già oggi un costo dell’elettricità troppo elevato rispetto ad altri Paesi, mettendo la pesante industria tedesca in svantaggio rispetto ad altri centri di produzione come gli Stati Uniti e la Cina.
Il Paese spinge sulla transizione verde
Il governo di Scholz aveva già immediatamente respinto la proposta del ministero dell’economia, guidato da Robert Habeck dei Verdi, affermando che non vi è alcun budget per il piano di sussidi. Secondo il programma, il sussidio dovrebbe essere in vigore fino al 2030, con un costo stimato tra 25 e 30 miliardi di euro (circa da 28 a 34 miliardi di dollari) ai prezzi di mercato attuali. Scholz aveva già espresso scetticismo sulla questione, affermando che i sussidi a lungo termine non sono vantaggiosi per l’economia.
Durante una visita ad una centrale geotermica in Kenya, poi, il cancelliere ha affermato che è necessario fare tutto il possibile per potenziare le reti di trasmissione di energia e la produzione di energia rinnovabile, in quanto ci sono già regioni in cui la produzione di energia elettrica ha un costo tale da permettere alle imprese industriali di competere a livello globale senza sussidi. Una volta raggiunto l’obiettivo che le energie rinnovabili dominino la produzione di elettricità in Germania, i prezzi dell’elettricità saranno inferiori rispetto a quelli attuali, ha aggiunto.
Scholz ha, inoltre, sottolineato l’importanza della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e del contributo dell’Africa in questo processo. Il cancelliere ha, infine, evidenziato la necessità di un impegno internazionale per affrontare la crisi climatica.
La capacità installata della Germania per la generazione elettrica è aumentata da 121 gigawatt (GW) nel 2000 a 218 GW nel 2019, con un aumento dell’80%, mentre la produzione di energia elettrica è aumentata solo del 5% nello stesso periodo.
La Germania sta già facendo la sua parte per raggiungere l’obiettivo di avere un sistema completamente green dal punto di vista energetico entro il 2035. Un passo importante per la transizione del Paese verso fonti di energia rinnovabile e per ridurre le emissioni di gas a effetto serra è il piano di sviluppo delle società di rete ad alta tensione tedesche, che prevede la costruzione di 14.197 chilometri di linee di trasmissione di energia elettrica e un investimento aggiuntivo di 128,3 miliardi di euro fino al 2045.
Ciò richiederà una significativa riprogettazione e costruzione delle reti elettriche, ma consentirebbe alla Germania di passare a una rete elettrica che non produce emissioni inquinanti.