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Tokyo apre in discesa. Yen recupera in attesa di Kazuo Ueda
Ancora turbolenza sulla piazza di Tokyo. Nikkei 225, il più rappresentativo degli indici della borsa giapponese, perde oltre l’1,40%, spinto giù dalle buone performance dello yen, che recupera un cambio contro il dollaro USA inferiore a 146. Il movimento rialzista per JPY arriva nella settimana che vedrà il governatore Kazuo Ueda comparire di fronte al parlamento, per un incontro che è stato fissato per il 23 agosto prossimo.
Il rafforzamento dello yen ha fatto pagare già un prezzo importante alle principali azioni dei listini giapponesi, per quanto si ancora incerta la natura dell’intervento di Ueda davanti al massimo consesso politico del Giappone. Con ogni probabilità verrà ripetuto quanto è stato già affermato pubblicamente dal vice Shinichi Uchida, che ha lasciato intendere che da qui a fine anno non ci saranno ulteriori rialzi ai tassi. Rialzi ai tassi che sono arrivati a sorpresa recentemente e che hanno preso in contropiede i mercati, diventando in parte causa del lunedì nero del 5 agosto, ormai però ampiamente recuperato da tutte le principali borse mondiali.
Pesa anche Jackson Hole
A pesare sulla coppia USD/JPY c’è anche Jackson Hole, che è ormai da anni luogo del simposio economico più importante dell’anno. Parlerà Jerome Powell e i mercati per ora si aspettano un atteggiamento – rispetto alle ultime uscite – più accomodante e più aperto a confermare tagli quasi certi a settembre. Una posizione che almeno rispetto alle ultime uscite sarebbe certamente dovish.
La borsa giapponese è l’unica, di quelle asiatiche, a soffrire in apertura di settimana. Hong Kong apre a +1%, Shanghai con un più modesto 0,40% e fa male soltanto KOSPI – Seul, storicamente con un indice di correlazione molto elevato con Tokyo. In settimana ci saranno diversi dati macro importanti che potrebbero correggere il trend: mercoledì saranno resi pubblici i dati sulla bilancia commerciale di Tokyo e giovedì ci sarà appunto Ueda di fronte al parlamento. Venerdì, inoltre, arriveranno i dati sull’inflazione nazionale, tutti dati da seguire con grande attenzione, per quanto a dirigere l’orchestra dei mercati potrebbero ancora essere i dati che arriveranno da Washington.