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Giappone ipotizza un aumento dei tassi, ma il FMI invita a cautela e i bond reagiscono

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Il rendimento dei bond giapponesi a 10 anni ha chiuso la settimana allo 0,87%. Il rialzo dei rendimenti è stato significativo nelle ultime settimane, considerando che un anno fa le obbligazioni del Tesoro giapponese pagavano circa la metà. Questo è il risultato dei primi aumenti ai tassi d’interesse della Bank of Japan, e la notizia degli ultimi due giorni è che presto potrebbero arrivarne degli altri. A confermarlo è direttamente il direttore Kazuo Ueda, secondo il quale è “molto probabile” che la banca centrale possa aumentare già nelle prossime settimane i suoi tassi d’interesse e ridurre la quantità di bond pubblici che acquista per mantenere artificialmente bassi i rendimenti.

Attualmente il Giappone sta affrontando una situazione completamente diversa da quella statunitense: negli USA l’economia continua ad andare molto forte, ma dall’altra parte continuano a esserci problemi per quanto riguarda il tasso d’inflazione che resta oltre il 3%. Invece in Giappone l’economia non riesce a crescere e l’inflazione rimane, secondo i dati ufficiali, ancora al di sotto del target del 2% posto dalla Bank of Japan. Dopo oltre un decennio di tassi pressoché azzerati, ora l’economia giapponese dà segni vitali e si prepara per una crescita -sebbene moderata- dei tassi.

Ueda avvisa sui rialzi in arrivo

Attualmente le attese di lungo termine per quanto riguarda il tasso d’inflazione giapponese rimangono intorno all’1,5%, secondo quanto indicato dai vertici della banca centrale. Significa che almeno per il momento, l’attività dei consumatori rimane molto contenuta e anche i salari non stanno crescendo in un modo efficace. Per questo Ueda ha già anticipato che la Bank of Japan agirà in modo molto cauto e osservando i dati, ma in ogni caso l’idea rimane quella di andare incontro a un graduale aumento dei tassi. La banca centrale vorrebbe anche ridurre l’uso delle altre misure che sta utilizzando per gestire la sua politica monetaria espansionista, a partire dall’acquisto delle obbligazioni del Tesoro.

Per quanto riguarda il taglio all’acquisto di obbligazioni del Tesoro, Ueda non ha dubbi: i dati serviranno a capire quanto spazio abbia la Bank of Japan per ridurre gli acquisti, ma in modo più o meno forte verrà comunque fatto. Dopo otto anni di tassi d’interesse negativi, le decisioni sulla politica monetaria si stanno riavvicinando alle scelte più tradizionali. Tassi negativi che hanno fatto collassare lo yen sui mercati Forex, cosa che però -conferma Ueda- ha aiutato molto a far ripartire le esportazioni giapponesi dopo un calo importante all’inizio degli anni 2000.

L’andamento dei tassi giapponesi nel corso dell’ultima settimana

Il FMI è scettico sui rialzi

In questi giorni i ministri delle Finanze di tutto il mondo si stanno incontrando a Washington, dove il Fondo Monetario Internazionale sta distribuendo dei consigli per ciascun paese. Ieri Francia e Italia sono state ammonite per star lasciando correre troppo la spesa pubblica, mentre al contrario è stato chiesto alla Germania di aumentare la spesa per cercare di aiutare l’economia a uscire dalla fase di stallo in cui è entrata. Per quanto riguarda la decisione giapponese di alzare i tassi d’interesse, il FMI ha invitato alla massima prudenza e ha manifestato un certo scetticismo. Si guarda soprattutto alla possibilità che un recupero della forza dello yen, in seguito all’aumento dei tassi, possa tornare a far contrarre l’economia giapponese e aumentare la disoccupazione nel paese. Al tempo stesso, il Fondo Monetario Internazionale ha applaudito la crescita dei consumi in Giappone nel corso degli ultimi mesi e si è detto ottimista sul secondo semestre dell’anno.

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