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Terremoto politico in Giappone: Yen tocca di nuovo i 145 contro il dollaro

Dalla politica giapponese arriva un terremoto per lo yen. Il candidato favorito lo vorrebbe debole.

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Lo yen perde oltre l’1% durante la sessione asiatica a causa di vicissitudini politiche che accompagneranno il paese verso le prossime elezioni. Sanae Takaichi e Shigeru Ishiba si contenderanno infatti la segreteria del partito attualmente al potere, con il primo dei candidati che si è speso a favore di uno yen più debole sui mercati internazionali. Con le sue chance di vittoria in aumento, la dichiarazione ha avuto un impatto immediato sul mercato del Forex, con lo yen che ha toccato anche quota 145 contro il dollaro USA, salvo poi correggere sotto quota 144.

La questione comunque continuerà a tenere impegnati i trader del mondo del Forex, che dovranno tenere conto di evoluzioni politiche importanti e che potrebbero avere un enorme impatto sul futuro della divisa nazionale giapponese, che da agosto stava vivendo un momento di relativa forza a causa di rialzi ai tassi a sorpresa arrivati a fine luglio. Dopo uno scivolone ad inizio settembre, e ad un recupero dettato dal taglio ai tassi negli Stati Uniti, lo yen sembrerebbe essersi incanalato verso un trend negativo che potrebbe finire per agitare anche altri tipi di mercato. I bond giapponesi intanto corrono, aggiungendo ulteriore pressione sull’economia giapponese e ulteriori preoccupazioni sul futuro della politica monetaria.

I trader “scommettono” sugli esiti elettorali

Le dichiarazioni di Takaichi avrebbero avuto impatto nullo se non fosse che viene ritenuto essere il favorito in queste ore per la tornata elettorale che deciderà per il nuovo comandante in capo del partito di governo. Un nuovo premier – tra le altre cose – non avrebbe controllo diretto su Bank of Japan (che è teoricamente indipendente dal potere politico) – ma potrebbe comunque esercitare delle pressioni indirette che potrebbero informare il prossimo cammino di politica monetaria giapponese.

Un cammino di politica monetaria che finirà per essere di enorme impatto sia sullo yen, sia sulla tenuta dei bond e dunque dell’enorme debito pubblico giapponese. Per anni il Giappone ha implementato un politica monetaria poco ortodossa, tramite controllo dei rendimenti dei bond di lungo periodo e tassi di interesse negativi.

Una politica monetaria non ortodossa che Kazuo Ueda ha chiuso, predicando un ritorno ad una sorta di normalità che sarà fatta di rialzi progressivi dei tassi e di un mercato dei bond non più sottoposto a controllo indiretto in termini di rendimenti.

Giappone ancora osservato speciale

Per quanto trovi poco spazio in genere sulla stampa europea, il Giappone rimane il mercato più rilevante da seguire, anche a causa di queste possibili evoluzioni, L’unwind potenziale del carry trade sullo yen è stato uno dei motivi che ha portato al lunedì nero del 5 agosto.

Ci saranno anche da tenere sotto osservazione le prossime decisioni di politica monetaria di Bank of Japan, che potrebbe decidere di accelerare il processo di normalizzazione dei tassi, proprio tenendo conto del fatto che il nuovo vento politico potrebbe rendere più difficile un percorso del genere.

Questo a patto che Takaichi riesca ad imporre la sua linea: di lamentele, anche ai massimi livelli politici, per uno yen così debole da essere anche fonte inflativa, non ne mancano.

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