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Goldman Sachs resta bearish sui metalli usati nelle batterie

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Goldman Sachs frena l’entusiasmo di chi sta approfittando delle quotazioni in calo per comprare futures e azioni legati ai metalli per le batterie e gli EVs. Secondo la grande banca americana, la crisi del settore è tutt’altro che finita: si prevede un periodo ancora difficile nei prossimi mesi, con ribassi che potrebbero andare dal 12% al 25% nel corso del prossimo semestre. La previsione di Goldman Sachs prende in considerazione particolarmente il litio, il cobalto e il nickel, ma anche il mercato del rame si sta dimostrando in netta difficoltà. Se non altro, la situazione può giovare ai produttori di EVs che si ritroveranno a pagare di meno per le loro forniture.

Il settore delle terre rare e dei metalli per gli EVs è in difficoltà ormai da diverso tempo. Le quotazioni per litio e nickel sono dimezzate rispetto all’inizio del 2023, sulla scia di diversi fattori macroeconomici che hanno portato a un aumento dell’offerta nettamente superiore all’espansione della domanda. Con le vendite di veicoli elettrici in stallo soprattutto in Cina, dove l’economia locale sembra fare molta difficoltà a riprendersi dalla crisi immobiliare, la concorrenza tra gli acquirenti si è fatta decisamente meno intensa. Anche se le previsioni parlano di un forte aumento della domanda nel lungo termine, in questo momento le aziende che si occupano di estrazione mineraria continuano a soffrire la crisi del settore.

Anche UBS aveva espresso una previsione simile il mese scorso

Troppa offerta e poca domanda per Goldman Sachs

L’analista di Goldman Sachs che ha presentato la previsione è Nicholas Snowdon, in una nota inviata ai clienti del gruppo. In questa nota si legge che malgrado i prezzi di nickel, cobalto e litio siano calati rispettivamente del 60%, 85% e 65% rispetto al picco, è ancora troppo presto per decretare la fine di questa situazione. Sembra che questi materiali siano vittime del loro stesso successo: durante il boom del post-pandemia, molte grandi aziende del comparto minerario hanno annunciato grandi progetti di estrazione per aumentare i loro livelli di output. Si sono visti i risultati già nel 2023, ma nel 2024 è previsto l’avvio dei lavori in un numero ancora maggiore di miniere che ora sono cantieri.

Si prevede quindi che l’aumento dell’offerta nel corso dell’anno sarà significativamente superiore all’aumento della domanda, anche considerato come il mondo degli EVs stia vedendo vendite in calo in tutti i principali mercati europei, asiatici e americani. La situazione è difficile al punto che molte aziende nel mondo del litio hanno già avviato i round di licenziamenti, mentre in Australia il governo sta intervenendo direttamente con sussidi alle miniere di nickel. Per i colossi del settore, come Albemarle, sarà molto difficile mantenere dei margini positivi nel corso del 2024 ed è molto probabile che i bilanci vengano chiusi in perdita.

A lungo termine, la domanda di EVs dovrebbe bilanciare l’eccesso di offerta attuale

Pesa la debolezza nelle vendite di EVs

La domanda di EVs è in difficoltà, e non è soltanto una questione di Cina. Persino nei mercati come la Norvegia, dove si era arrivati al 54% di vendite di EVs nel 2022, nel corso del 2023 il dato è sceso al 51%. Negli Stati Uniti i produttori continuano a tagliare i prezzi aggressivamente, ma malgrado ciò non si nota un rimbalzo della domanda. C’è poi la Cina, vittima di una crisi che lentamente si è allargata dal settore immobiliare ai consumi personali. Il mercato degli EVs non sta collassando, è importante notarlo: nel 2023 le vendite sono comunque aumentate di quasi il 40% negli Stati Uniti e hanno seguito un trend simile in Europa. Semplicemente, questa traiettoria di crescita è comunque nettamente inferiore a quella che gli analisti si aspettavano. Il mercato dei metalli per le batterie, che si era basato sulle attese precedenti, ha dunque dovuto ricredersi sugli effettivi volumi di domanda da parte del comparto automotive.

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