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Litio, i prezzi non crescono e cominciano i licenziamenti

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Anche nel pieno della rivoluzione green, con sempre più veicoli elettrici sulla strada, ci sono delle turbolenze. In questo particolare periodo storico i prezzi del litio continuano a rimanere bassi, segnati da un eccesso di offerta e da una domanda che stenta a decollare. Con la Cina che sta attraversando uno dei suoi peggiori momenti economici di questo millennio, la domanda di veicoli elettrici fatica; anche in Europa si sta manifestando una situazione simile, legata in particolare a un calo dei prezzi delle auto usate e prezzi del petrolio relativamente bassi che incoraggiano l’acquisto di veicoli a motore termico. In tutto questo, si continuano a trovare nuovi giacimenti con ogni giorno che passa.

Molti analisti fanno notare che la situazione è transitoria e che i fondamentali del mercato rimangono molto buoni. Il mondo ha bisogno di accelerare sulla transizione energetica e il litio occupa un ruolo centrale in questa transizione. Non soltanto per le batterie dei veicoli elettrici, ma anche al crescente utilizzo nelle batterie dei dispositivi mobili e nei sistemi di stoccaggio energetico. Detto questo, per il 2024 si prevede altrettanto un forte aumento dell’offerta: una specie di nuova corsa all’oro, che vede società e governi di tutto il mondo cercare di assicurarsi forniture e miniere.

presentazione della notizia su licenziamenti nel settore del litio
Il prezzo del litio è crollato dell’80+% rispetto al picco del 2022

Domanda stagnante e boom dell’offerta

Secondo le previsioni di UBS, durante il 2024 l’offerta di litio dovrebbe aumentare del 40% rispetto allo scorso anno. Si tratta di un aumento estremamente alto e relativamente prevedibile, dal momento che solitamente le miniere richiedono anni prima di essere completate e i progetti vengono annunciati con largo anticipo dalle società. Malgrado la domanda di litio sia triplicata durante lo scorso decennio, non si sta più manifestando una situazione in cui un gran numero di compratori cerca di assicurarsi delle forniture da un numero molto ristretto di fornitori e di miniere. Inoltre si continuano attivamente a cercare e trovare nuovi giacimenti, al punto che pochi mesi fa gli Stati Uniti hanno annunciato di aver scoperto il più grande giacimento del mondo.

Nel frattempo pesa il fatto che la Cina, il più grande mercato al mondo per le vendite di auto elettriche, si stia trovando in una fase di stagnazione che va avanti ormai da oltre un anno. L’economia cinese si trova addirittura a lottare con la deflazione, e pesa molto il “wealth effect”. Si tratta del fenomeno per cui quando il valore degli immobili aumenta, i proprietari di casa si sentono più stabili dal punto di vista economico e tendono a consumare di più. In questo momento in cui il mercato immobiliare cinese si trova in una fase di forte turbolenza si sta manifestando il fenomeno opposto, e le spese non strettamente necessarie come una nuova auto sono le prime che i consumatori tendono a tagliare.

grafico dei prezzi del litio
Grafico del prezzo del litio negli ultimi 12 mesi

Le grandi società annunciano licenziamenti

Proprio oggi, Piedmont Lithium ha annunciato di voler licenziare il 30% della forza lavoro nel tentativo di ridurre i costi. La società sta cercando di realizzare un piano per risparmiare $10 milioni in costi ogni anno, considerando che i prezzi del litio si trovano dell’80% rispetto al picco toccato nel 2022. I margini si sono deteriorati per i produttori, e le piccole società emergenti come Piedmont Lithium sono le prime a sentirne gli effetti. Ma i problemi riguardano nello stesso modo anche i colossi, come Albemarle. Si tratta del secondo produttore di litio al mondo per volumi di estrazione, e due settimane fa ha annunciato un piano per tagliare costi e investimenti in nuove miniere. L’azienda ha licenziato 300 dipendenti poco dopo il suo annuncio, circa il 4% della forza lavoro totale, e non è chiaro se seguiranno altri round di licenziamento.

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