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Trovato negli USA il più grande giacimento di litio al mondo

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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All’interno di un’antica caldera tra Nevada e Oregon, una recente ricerca suggerisce la presenza di una riserva di litio mai vista prima. Questa caldera, conosciuta come McDermitt Caldera, potrebbe contenere quantità di litio che superano qualsiasi altro giacimento noto, oscillando tra i 20 e i 40 milioni di tonnellate metriche. Per fare un confronto, attualmente si ritiene che il più grande giacimento esistente di litio si trovi in Bolivia. Si tratta del deposito di Salar de Uyuni: con un potenziale di oltre 10 milioni di tonnellate metriche, la sua dimensione sarebbe eclissata da quella di McDermitt nel caso in cui lo studio avesse ragione.

Ma non è oro tutto ciò che luccica. La ricerca è stata finanziata da una società mineraria, il che solleva dubbi sulla sua obiettività. Inoltre le prospettive di estrarre il litio da questa zona hanno scatenato una tempesta di controversie, legate tanto alla salvaguardia ambientale quanto al rispetto delle tribù indiane d’America che ancora vivono in quest’area. La McDermitt Caldera non è solo un giacimento: è un luogo sacro per molte tribù indigene e un habitat prezioso per la fauna selvatica. Ora, però, potrebbe diventare anche la sede di un progetto minerario chiamato Thacker Pass Lithium mine, recentemente approvato dal governo statunitense.

presentazione della notizia sulla ricerca che ha scoperto negli USA il più grande giacimento di litio al mondo
Per gli USA, una miniera di queste proporzioni avrebbe un enorme impatto sull’autonomia nelle forniture di litio

Un’occasione estremamente ghiotta per gli USA

Il litio è essenziale per le batterie, e le batterie sono essenziali per la transizione ecologica. Attualmente però negli Stati Uniti se ne produce ancora poco, malgrado i progetti sviluppati da Albemarle in South Carolina. Prevalentemente gli USA devono fare affidamento sulle importazioni per soddisfare il proprio bisogno di litio, importandone una parte importante dalla Cina. Con le relazioni sempre più tese tra Washington e Pechino, per la Casa Bianca sarebbe un grande colpo quello di poter sviluppare il più grande progetto di estrazione di litio al mondo.

Lo sviluppo del progetto dovrebbe essere affidato a Lithium Nevada LLC, una controllata del grande gruppo Lithium Americas Corporation (LAC). Il gruppo LAC è anche quello che ha finanziato la ricerca in questione, secondo la quale la grande entità del giacimento si dovrebbe a una maxi-eruzione del vulcano McDermitt risalente a 16 milioni di anni fa.

foto di monte McDermitt visto dal Nevada
La catena montuosa di cui fa parte il vulcano McDermitt segna il confine naturale tra Nevada e Oregon

Forti critiche da comunità locali e indigeni

Il progetto non è stato accolto da tutti nello stesso modo. Se l’industria degli EV e dello stoccaggio energetico può celebrare un grande passo in avanti per la stabilizzazione dell’offerta di litio, ci sono anche altri stakeholder meno felici. Gli allevatori della zona lamentano il fatto che i livelli di acque superficiali sono destinati a calare bruscamente, rendendo molto difficili sia l’allevamento che l’agricoltura in quest’area di confine tra Nevada e Oregon. Ma le critiche più aspre provengono dalle tante tribù indigene che vedono in questo vulcano un luogo sacro.

I membri delle tribù indigene hanno scritto una lettera ufficiale di opposizione al nuovo progetto, in cui si legge che sono consapevoli di quanto la nuova miniera possa impattare positivamente la lotta al cambiamento climatico. Al tempo stesso, però, chiedono che la lotta al cambiamento climatico non diventi l’ennesima scusa per appropriarsi dei territori sacri ai primi abitanti degli Stati Uniti.

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