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Google, avviato fondo per sostenere i media di Taiwan

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Alphabet Inc, holding company di Google, ha annunciato mercoledì 8 marzo di voler lanciare un fondo di 300 milioni di dollari taiwanesi (9,8 milioni di dollari) nei prossimi tre anni per aiutare a potenziare le operazioni e la competitività digitale dei media taiwanesi. Il fondo, chiamato Taiwan News Digital Co-prosperity Fund, aiuterà i media locali ad affinare le loro competenze digitali e a sviluppare il settore dei media di Taiwan a livello globale.

Google ha detto che l’industria dell’informazione di Taiwan ha affrontato grandi sfide competitive nell’adattarsi all’era digitale, sottolineando che le entrate pubblicitarie per i media tradizionali sono diminuite del 70% dal 2003 al 2020. L’iniziativa rappresenta l’ultimo sforzo del gigante di Internet per sviluppare meccanismi di sostegno per i fornitori di notizie regionali il cui contenuto appare su Google, affrontando la prospettiva che i governi possano imporre specifiche regolamentazioni.

Google decide di investire a Taiwan, considerata un punto cruciale a livello globale

L’operato di Google a Taiwan

Google si è trovata recentemente sotto pressione in alcuni paesi per negoziare accordi commerciali e pagare editori di notizie per i loro contenuti, anche se non a Taiwan. Il colosso ha scelto deliberatamente di investire negli editori locali dell’isola attraverso quello che chiama Taiwan News Digital Co-prosperity Fund per rafforzare la loro capacità di pubblicazione digitale.

Google, nonostante i molteplici ostacoli che deve affrontare a livello internazionale, ritiene infatti che Taiwan sia un punto focale globale. Tina Lin, amministratore delegato delle vendite e delle operazioni di Google Taiwan, ha sottolineato che il fondo aiuterà le agenzie di stampa a migliorare le loro competenze digitali e guadagnare conoscenze che consentiranno loro di supportare lo sviluppo sostenibile dell’industria dell’informazione a Taiwan.

Il fondo avviato da Google rappresenta un importante investimento nel settore: l’azienda lo aveva già fatto in altri Paesi e questa volta ha scelto Taiwan, in quanto importante per diverse ragioni. Innanzitutto, l’isola di Taiwan ha una forte presenza tecnologica e di produzione di hardware, in particolare di semiconduttori, che sono una componente essenziale per il funzionamento dei dispositivi elettronici moderni, compresi quelli utilizzati da Google.

Inoltre, Taiwan è un mercato importante in quanto si trova nella regione dell’Asia-Pacifico, una delle aree geografiche in più rapida crescita al mondo in termini di utilizzo di Internet e adozione di tecnologie digitali. Ciò significa che una forte presenza di Google a Taiwan può aiutare l’azienda a consolidare la sua posizione nella regione e ad accrescere la sua influenza nell’industria tecnologica globale.

Google decide di investire nel settore dell’informazione per accrescere la sua influenza internazionale

L’influenza di Google in Australia

Google aveva già effettuato investimenti di questo genere in altri Paesi. In Australia, una legge che dà al governo il potere di obbligare Google e la rivale Meta Platforms a negoziare accordi di fornitura di contenuti con le agenzie di stampa ha ampiamente funzionato, secondo un report governativo australiano del 2022. Questo dimostra che esistono modelli di successo per garantire la sostenibilità delle agenzie di stampa, anche in un’era digitale.

Alcuni di questi accordi hanno permesso alle aziende di informazione di impiegare nuovi giornalisti e fare altri investimenti preziosi per assistere le loro operazioni. Il rapporto ha però fatto notare che la legge manca di un meccanismo formale per estendere il Codice ad altre piattaforme ed ha suggerito al governo di ordinare all’autorità di regolamentazione della concorrenza di operare seguendo questa direzione, cercando di bilanciare il potere contrattuale tra i media e le piattaforme digitali.

Lucinda Longcroft, direttore degli affari governativi e delle politiche pubbliche di Google in Australia, aveva dichiarato che l’azienda ha contribuito in modo significativo al settore dell’informazione in Australia, firmando accordi con 200 testate in tutto il Paese, la maggior parte delle quali regionali o locali.

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