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I bond ucraini volano grazie agli aiuti dell’Occidente

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L’ultima giornata di Borsa della settimana si chiude con un altro rialzo significativo per i bond ucraini, che mettono a segno un ulteriore rialzo del 3,3% se si prende in considerazione il bond in scadenza nel 2027. Questo trend è in corso da maggio e sembra totalmente controintuitivo, ma c’è un forte razionale dietro al rally dei bond ucraini: grazie agli aiuti Occidentali, le riserve di valuta estera in Ucraina stanno continuamente toccando nuovi massimi storici. Il tutto malgrado l’economia soffra le conseguenze della guerra, conseguenze che si sono fatte più dure ora che è saltato l’accordo sui cereali e la Russia sta continuando a colpire le infrastrutture di grano che rappresentano il cuore dell’export ucraino.

Tutto questo, a conti fatti, viene comunque cancellato dalla quantità di aiuti ricevuti dall’Occidente. Né il mancato gettito fiscale per via della guerra, né il mancato export per via dello stop alle esportazioni di grano stanno trainando a ribasso le riserve di valuta estera. Per questo motivo gli investitori si stanno dimostrando fiduciosi rispetto al pagamento dei bond, per lo meno quelli di breve termine: anche se rimangono ancora fortemente scontati rispetto al loro valore nominale, il valore dei bond ucraini in Borsa sta continuando a salire in maniera importante. Questo è anche il risultato di una ritrovata iniziativa da parte delle truppe ucraine, che nel corso dell’estate sono passate al contrattacco. Tra fiducia per le finanze e per la campagna militare, il valore dei bond continua a salire.

Malgrado la guerra, la banca centrale ucraina si trova con oltre il 30% di riserve in più rispetto a quelle che aveva prima dello scoppio del conflitto

Valore dei bond ucraini quasi raddoppiato in tre mesi

Attualmente i bond ucraini vengono scambiati a circa 27,5 centesimi sul dollaro. Significa che un bond emesso con un valore nominale di 100$, in questo momento vale 27,50$. Sono cifre che indicano comunque un altissimo profilo di rischio per questi strumenti, ma la situazione è andata migliorando notevolmente nel corso delle ultime 12 settimane.

Il minimo toccato nel 2023 risale a maggio, quando dopo la sconfitta di Bakhmut sembrava che l’esercito ucraino fosse destinato a perdere molto terreno durante l’estate. Da quel momento le cose non sono migliorate soltanto militarmente, ma anche finanziariamente: grazie agli aiuti stranieri, principalmente provenienti dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, le riserve ucraine di valuta estera hanno continuato a crescere. Complessivamente oltre 50 nazioni del mondo, principalmente allineate alla linea politica Occidentale, hanno inviato denaro al governo ucraino durante la durata del conflitto.

Gli ultimi dati sulle riserve Forex sono stati pubblicati 4 giorni fa e indicano un nuovo record di 41,7 miliardi di dollari. Per avere un’idea dell’effetto dell’intervento internazionale, le riserve ucraine ammontavano a meno di $30 miliardi all’inizio della guerra. Inoltre è diventato molto meno probabile che la Russia riesca effettivamente a conquistare Kiev o a rovesciare il governo Zelenskyy, cosa che aiuta ulteriormente gli investitori stranieri a ritrovare fiducia verso le obbligazioni del Tesoro ucraino.

Il grafico mostra l’andamento della quotazione del bond ucraino al 7,75% in scadenza nel 2027

Situazione minacciata dall’export di grano

Per quanto le riserve Forex siano aumentate nel corso degli ultimi mesi, è da notare che fino a due settimane fa l’Ucraina poteva contare ancora sulla sua principale fonte di export: grano e cereali, che potevano essere esportati in sicurezza grazie al Black Sea Grain Deal. Si tratta di un accordo negoziato tra Russia e Occidente, con l’intermediazione di Turchia e Nazioni Unite, che permetteva alle navi commerciali di salpare cariche di grano e cereali dai porti ucraini. Principalmente dal porto di Odessa, il più grande hub commerciale della regione, che invece negli ultimi giorni è stato sottoposto a forti attacchi e bombardamenti da parte di droni e aerei russi.

Da quando la Russia ha deciso di non rinnovare l’accordo, in quanto a suo modo di vedere l’Occidente non ha rispettato la sua parte, le navi cargo hanno completamente smesso di caricare container in Ucraina. Questo significa che la principale fonte commerciale di valuta estera, da due settimane a questa parte, è completamente ferma.

Il tutto proprio durante la stagione della raccolta nell’emisfero nord, che normalmente è critica per i livelli di export. Si stima che complessivamente, solo l’export di grano nel 2022 dall’Ucraina ammontasse a oltre $2.5 miliardi. Soltanto la Turchia, che ne è il maggiore acquirente, ha importato $475 milioni di valore di grano ucraino nel corso dello scorso anno. Nonostante ciò, il valore degli aiuti internazionali è sensibilmente più alto: fino a oggi già decine di miliardi di dollari sono entrati nelle riserve della banca centrale ucraina.

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