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I colossi bancari USA riportano i dati del Q1 2024: bene Morgan Stanley e BNY Mellon, male BofA

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Nella ruota dei dati trimestrali, come sempre le grandi banche americane sono tra le prime società a pubblicare i loro risultati. Oggi era il turno di tre colossi bancari statunitensi: Morgan Stanley, Bank of America e Bank of New York Mellon. Per due di loro i risultati sono stati significativamente superiori alle attese, mentre una si è fermata sotto alle attese degli analisti. In un periodo storico in cui l’economia americana continua a dare molti segni di forza, tra dati sui consumi in aumento e un mercato del lavoro vicino alla piena occupazione, i mercati si attendono risultati molto positivi per il Q1 2024. Allo stesso tempo per le banche è un periodo di transizione, in attesa che inizi la fase di tassi decrescenti della Fed che potrebbe portare a un margine più basso su prestiti e mutui.

Le due banche che hanno fatto particolarmente bene sono Morgan Stanley e Bank of America, essendo più orientate ai servizi di investment banking. Questi includono la sottoscrizione di obbligazioni, la consulenza per le IPO, per le fusioni e le acquisizioni di grandi gruppi aziendali e così via. Grazie al forte dinamismo dei mercati in questa prima parte dell’anno, con una quantità record di emissioni obbligazionarie e il ritorno dell’interesse per le quotazioni in Borsa, i risultati ottenuti da questo ramo sono stati molto superiori alle attese e hanno aiutato tanto BofA quanto Morgan Stanley a battere le attese degli analisti.

Le banche commerciali tendono a beneficiare dei periodi di crescita dei mercati

Volano le banche d’investimento

Bank of New York Mellons ha battuto del 5% le attese sull’utile netto di Wall Street, riportando soprattutto un significativo aumento del reddito prodotto dall’unità dei servizi d’investimento. Allo stesso tempo ha riportato un calo dei redditi prodotti dagli interessi, cioè dallo scarto tra gli interessi generati prestando denaro ai clienti e il costo delle fonti di finanziamento dei capitali. Grazie a un’attività principalmente incentrata sugli investimenti, in ogni caso, il trimestre è stato complessivamente molto positivo. Il CEO Robin Vince ha sottolineato la forza dell’economia americana e ha dichiarato di continuare ad aspettarsi che il momento positivo prosegua nel corso dell’anno. Per BNY Mellons, il primo trimestre si è chiuso con utili di $1.25 per azione contro gli $1.13 dello stesso periodo dello scorso anno.

Situazione molto simile anche per Morgan Stanley, che ha visto le azioni schizzare del 3,7% in Borsa dopo aver pubblicato i dati trimestrali. Anche in questo caso è l’investiment banking a guidare i risultati positivi, con un aumento del 16% dei ricavi ottenuti da questa unità rispetto allo scorso anno. Il fatturato del gruppo è stato di $15,14 miliardi, in aumento rispetto ai $14,5 miliardi del Q1 2023, con un utile netto di $2.02 per azione. Il CEO Ted Pick dice di aspettarsi un ciclo positivo di 3-5 anni per l’investiment banking, nel quale si attende che tanto le attività di M&A quanto le emissioni di obbligazioni continuino ad aumentare a un ritmo importante.

Il trend è stato molto simile anche per le altre banche che hanno già pubblicato i loro dati trimestrali

Male Bank of America

L’unica delle tre grandi banche che ha ottenuto dei risultati poco positivi è Bank of America, con azioni in calo del 4% subito dopo la pubblicazione dei risultati. BofA è una banca nettamente più esposta al business retail, cioè più concentrata sull’acquisire depositi dai clienti per poi erogare mutui e prestiti. Il problema in questo caso è stata la contrazione del margine sui prestiti: lo scarto tra quanto la banca riesce a chiedere sui prestiti e il tasso pagato sui depositi si è contratto del 3%, scendendo a $14 miliardi. Secondo il CFO del gruppo, Alastair Borthwick, la situazione peggiorerà nel Q2 ma andrà migliorando dalla seconda metà dell’anno in avanti. Sulla risposta pessimista dei mercati pesa anche il fatto che siano aumentati significativamente i crediti in sofferenza, passati dagli $807 milioni del primo trimestre dello scorso anno agli $1.5 miliardi della fine del Q1 2024.

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