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I mercati USA perdono gas dopo il record

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Cominciano a maturare dubbi, soprattutto sulla stampa che conta, sulla tenuta dell’atteggiamento bullish del mercato azionario americano, che proprio ieri ha fatto registrare un nuovo massimo storico. Massimo storico che però è arrivato, fanno notare i più scettici, dopo un rallentamento importante del momentum che aveva portato le borse più importanti del mondo, le due statunitensi appunto, a crescere in modo convincente già a dicembre. Ci sono volute settimane, con qualche alto e basso, per arrivare su una vetta sì importante, ma che ora apre allo scetticismo. Il mercato sta d’altronde puntando su un evento piuttosto incerto: l’arrivo di un soft landing negli Stati Uniti, ovvero un atterraggio morbido dopo una stagione di rialzi assolutamente incredibile e mai vista prima con questa rapidità sui mercati. Una scommessa che riguarda anche la possibilità che Fed inizi a tagliare piuttosto in anticipo rispetto a quanto viene ripetuto, con una certa convinzione, dai partecipanti al FOMC. Una situazione dunque di elevata incertezza, che comincia a rinfrancare gli animi di chi si è detto sempre un po’ scettico sulla possibilità che questa corsa continui lungo tutto il 2024.

Monta l’incertezza anche sui mercati USA

Il mercato fatica a trovare una direzione: comandano ancora le big tech

Di pane per gli scettici ce n’è a sufficienza. La corsa importante che ha portato ai nuovi massimi storici è stata infatti trainata principalmente da Meta e Microsoft e più in generale da un settore tech che continua ad essere il fiore all’occhiello dell’economia statunitense. Settore tech che ha anche un peso specifico molto importante all’interno di tutti gli indici di riferimento. In una situazione del genere, della quale in realtà si parla da tempo, è difficile pensare che un eventuale soft landing possa essere a portata di mano. O meglio, che possa essere un’eventualità da iscrivere immediatamente tra le certezze.

È questa la preoccupazione che sta montando anche sulle principali testate che si occupano di finanza e di economia, come appunto Financial Times, che seguendo un po’ quelle che sono le indicazioni di Federal Reserve, ha iniziato a indicare come possibile una frenata per la crescita. E la necessità per il mercato di trovare una bussola che sia diversa da quella della ferma convinzione nel taglio dei tassi a stretto giro. Una convinzione che non è chiaro se Fed non possa sposare per sfruttare ancora l’effetto annuncio, o perché i dati che arrivano dall’economia comandano ulteriore attendismo.

Mercati puntano insistentemente su soft landing

Mentre le banche centrali navigano a vista…

La situazione, per chi vuole effettivamente vedere il bicchiere mezzo vuoto, è davvero ricca di incertezze. Oltre al soft landing degli USA e ai tassi da tagliare ma non si sa ancora quando, ci sono situazioni complicate anche nella seconda economia mondiale, la Cina, problemi logistici legati alle difficoltà sul canale di Suez e una situazione geopolitica potenzialmente esplosiva. In aggiunta sarà l’anno che vedrà, negli USA, le elezioni presidenziali, che potrebbero però partire senza grossi scontri alle primarie, almeno sul fronte repubblicano.

A pesare nell’incertezza è anche il fronte che sta montando anti-Biden all’interno di sostenitori storici della società civile. Si vorrebbe rimpiazzarlo, cosa per la quale manca però il tempo e per il momento anche il consenso. Una questione che contribuirebbe però a creare ulteriore incertezza nel quadro politico, e di conseguenza economico, che accompagnerà questa complicata fase del mondo economico.

I mercati però, come il calabrone che non sa che non potrebbe volare, sono ai massimi storici e non sembrano volerne sapere nulla di tornare bearish, nonostante l’incertezza continui a montare.

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