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I pessimi dati dell’economia globale fanno volare il dollaro

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Le preoccupazioni riguardo alla crescita economica globale hanno spinto il dollaro al rialzo martedì, causando una diminuzione dell’euro ai minimi toccati negli ultimi tre mesi e una perdita dell’1% del valore dell’australiano. Questo andamento è stato aggravato dai dati poco incoraggianti provenienti dalla Cina e dalla decisione della Reserve Bank of Australia di mantenere stabili i tassi di interesse.

In particolare, l’euro ha subito un calo del 0,45%, scendendo a 1,0747, mentre la sterlina è scesa dell’0,6%, raggiungendo $1,2555. Entrambe le valute hanno toccato i loro minimi dal mese di giugno, principalmente a causa dei dati economici deludenti provenienti dalla Cina ed Europa, che hanno contribuito a diffondere un clima di incertezza tra gli investitori, influenzando negativamente diverse categorie di assets finanziari.

Gli investitori si rifugiano nel dollaro in un clima di incertezza dell’economia globale.

L’economia cinese continua a fare fatica

I dati pubblicati martedì hanno rivelato che l’espansione dell’attività nel settore dei servizi in Cina ad agosto è stata la più lenta degli ultimi otto mesi. Nonostante i tentativi di stimolo da parte di Pechino, la seconda economia mondiale non è riuscita a riprendersi in modo significativo.

L’indice dei degli acquisti dei servizi Caixin è salito a 51,8 a agosto, risultando al di sotto delle aspettative fissate a una lettura di 53,6 e inferiore al dato di luglio, che era stato di 54,1. Questa delusione ha spinto i trader a cercare sicurezza nel dollaro statunitense, facendo salire l’indice del dollaro quasi ai massimi toccati all’inizio di giugno.

Nel frattempo, il tasso di cambio USD/CNY è aumentato dello 0,3%, raggiungendo il suo valore più alto in una settimana, con lo yuan che ha registrato un calo fino ai minimi della settimana.

Il mercato statunitense si prepara a tornare all’attività dopo la festività di lunedì, e l’attenzione si concentra sulla serie di interventi previsti da funzionari della Federal Reserve in questa settimana, che forniranno ulteriori indicazioni sulla politica monetaria prima dell’atteso incontro a settembre.

Sebbene ci si aspetti che la Federal Reserve mantenga invariati i tassi di interesse, è probabile che ribadisca l’intenzione di mantenerli più elevati per un periodo di tempo più prolungato.

La FED ha tenuto aperta la porta per ulteriori rialzi del tasso di interesse.

Gli Stati Uniti reggono bene la stretta monetaria

Dati recenti evidenziano una robusta tenuta dell’economia statunitense nonostante un notevole irrigidimento della politica monetaria. Allo stesso tempo, una crescita debole in Europa suscita speculazioni riguardo alla possibilità che le banche centrali possano dover ridurre i tassi di interesse più presto del previsto. Nel frattempo, la Cina sta affrontando una grave crisi nel settore immobiliare.

Il dollaro statunitense è attualmente al suo massimo da luglio rispetto all’euro e alla sterlina britannica, e si sta avvicinando al massimo toccato a novembre rispetto allo yen giapponese.

Gli operatori di opzioni stanno inoltre posizionandosi per ulteriori apprezzamenti del dollaro statunitense. Gli indicatori a un anno del sentiment di mercato nell’indice Bloomberg suggeriscono un atteggiamento fortemente rialzista, con livelli simili a quelli registrati ad aprile.

Per quanto riguarda le posizioni degli investitori, c’è spazio per aumentare le scommesse sull’apprezzamento futuro del dollaro statunitense. Secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) relativi alle posizioni future dei non commerciali, la posizione long aggregata è vicina ai minimi livelli degli ultimi due anni. Ciò indica che gli investitori hanno margine per incrementare le loro posizioni in previsione di un ulteriore rafforzamento del dollaro statunitense.

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