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I titoli di stato risentono della crisi immobiliare in Cina

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Il mese di agosto, caratterizzato da un clima avverso per i titoli di stato, sta continuando a scuotere i mercati globali, lasciando un’impronta di incertezza nel cuore della stagione delle vacanze estive. La fragilità del settore immobiliare cinese ha pesantemente influenzato le azioni nella regione all’inizio della settimana, mentre la forza del dollaro sta mettendo sotto pressione molte valute, soprattutto il rublo russo.

Con i volumi di scambi tipicamente esigui in questo periodo dell’anno e una carenza di eventi e dati rilevanti nella giornata odierna, c’è il rischio di sovrainterpretare le recenti evoluzioni del mercato. Tuttavia, l’incremento dei rendimenti dei titoli di stato a lungo termine degli Stati Uniti nelle ultime due settimane, nonostante le aspettative per le decisioni della Federal Reserve rimangano sostanzialmente stabili, ha chiaramente generato inquietudine tra gli investitori.

La mossa sorprendente e ampiamente criticata da parte di Fitch, che il 1° agosto ha declassato il rating del debito sovrano degli Stati Uniti da AAA, insieme all’abbondanza di nuove emissioni di titoli di stato in cantiere, sono state identificate come le scintille che hanno innescato l’aumento dei rendimenti in questo mese.

I bonds soffrono nonostante un probabile stop all’aumento dei tassi da parte della FED.

La crisi del mercato immobiliare cinese

L’incertezza legata ai rischi di contagio si sta rapidamente diffondendo attraverso i mercati finanziari globali, mettendo una crescente pressione sul governo cinese affinché intervenga a sostegno del settore immobiliare in difficoltà, il quale rappresenta approssimativamente un quarto dell’intera economia nazionale.

Country Garden, un tempo considerato uno sviluppatore immobiliare finanziariamente solido, sta attualmente attraversando varie difficoltà che potrebbero avere anche ripercussioni sugli acquirenti di case e sulle istituzioni finanziarie.

L’intero settore immobiliare sta affrontando diverse sfide, tra cui una riduzione delle vendite, una mancanza di liquidità e vari casi di insolvenza a partire dalla fine del 2021. In particolare, il Gruppo China Evergrande è al centro di una crisi debitoria di ampia portata.

Una domanda estera debole, un consumo interno modesto e problemi persistenti nel settore immobiliare sono fattori cruciali che stanno ostacolando gli sforzi della Cina di raggiungere una solida ripresa dopo la pandemia.

Il rendimento dei Treasury a 10 anni continua a mantenersi al massimo degli ultimi 9 mesi.

Salgono i rendimenti dei Treasury a lungo termine

Nonostante i rendimenti dei Treasury a 2 anni rimangano al di sotto del 5% e siano inferiori rispetto alla situazione a metà anno, i rendimenti dei Treasury a 10 anni continuano a essere sui massimi degli ultimi 9 mesi, attestandosi intorno al 4,20%. Inoltre, nel corso di questo mese la curva dei rendimenti si è invertita di circa 20 punti base.

Il mercato obbligazionario ha subito un impatto negativo nonostante le notizie più favorevoli riguardo all’inflazione dei prezzi al consumo della scorsa settimana e i segnali che indicano una diminuzione delle aspettative di inflazione da parte delle famiglie. Inoltre, lunedì, Goldman Sachs ha previsto i primi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve entro la metà del 2024.

Nel frattempo, i contratti futuri basati sui tassi di interesse continuano a riflettere l’idea che la Federal Reserve abbia concluso il ciclo di rialzi dei tassi, stimando una probabilità di circa il 33% di ulteriori aumenti entro la fine dell’anno e segnalando addirittura una riduzione dei tassi a partire da questo punto e al massimo entro maggio.

Tuttavia, al di là delle preoccupazioni legate all’offerta di debito, i bond potrebbero risentire dell’incertezza generata da vari fattori, tra cui l’incremento dei prezzi dell’energia.

Va inoltre considerato che potrebbe essere in atto una revisione e un riallineamento delle consistenti posizioni degli investitori a livello globale verso i bond, che erano state evidenti fin dall’inizio dell’anno. Inoltre, sorge la preoccupazione per l’evolversi delle restrizioni sugli investimenti tra gli Stati Uniti e la Cina, che stanno assumendo toni sempre più accesi.

Se la dinamica di ritorsioni legate ai flussi di investimento tra queste due superpotenze economiche dovesse intensificarsi, potrebbero emergere nuove preoccupazioni sulla stabilità delle ingenti detenzioni cinesi in titoli del Tesoro statunitensi.

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