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IATA: combustibili sostenibili per l’aviazione hanno fatto grandi passi avanti dall’inizio dell’anno

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La IATA ha recentemente pubblicato un aggiornamento sull’avanzamento della sostenibilità nel comparto dell’aviazione dall’inizio dell’anno a oggi. Dal report emergono delle informazioni incoraggianti per la sostenibilità del comparto, a partire dal fatto che tra gennaio e febbraio sono stati siglati degli accordi record per le forniture di combustibili sostenibili per l’aviazione. Le compagnie aeree segnalano comunque che rimane ancora molto difficile trovare una quantità sufficiente di questi prodotti sul mercato e che anche quando si trovano è molto difficile ottenere dei prezzi competitivi. Anche per questo si nota un trend incoraggiante di accordi tra compagnie aeree e produttori, con le prime che si impegnano a comprare il prodotto da uno stesso produttore a lungo termine e il secondo che si impegna ad aumentare i livelli di produzione.

Un passo avanti particolarmente significativo arriva da una piccola compagnia aerea europea, la francese Amelia che ha iniziato a usare SAF per tutti i suoi voli in partenza da Amsterdam. Un risultato che è stato possibile grazie all’accordo di lungo termine con il produttore finlandese Neste, uno dei player che possono aiutare a rendere i SAF ampiamente disponibili anche in Europa. Al momento, purtroppo, la maggior parte del carburante sostenibile per l’aviazione viene ancora importato dagli Stati Uniti attraverso un viaggio oceanico che contribuisce alle emissioni di CO2 di questa forma di combustibili. Interessante anche lo sviluppo del comparto in Spagna, con il recente maxi-investimento di Cepsa per realizzare un impianto da €1,2 miliardi dedicato ai SAF.

La produzione di SAF nel mondo è raddoppiata tra il 2022 e il 2023

Diversi i record dall’inizio dell’anno

Investimenti sempre più forti, contratti sempre più grandi e accordi sempre più lunghi sembrano essere diventati la normalità in questa prima fase del 2024. In Europa sono stati annunciati nuovi investimenti in grado di aumentare la produzione di SAF di 500.000 tonnellate all’anno. IAG nel frattempo ha stretto un accordo con Tewelve destinato a durare addirittura 14 anni, con la compagnia aerea che comprerà una forma particolare di combustibili fossili chiamato e-SAF. Si tratta di una forma di combustibile per gli aerei ottenuto a partire da acqua, CO2 ed energia rinnovabile. Lungo il corso di questo accordo, IAG si è impegnata a comprare 785.000 tonnellate di questo SAF in grado di contribuire a rimuovere CO2 dall’atmosfera.

Interessanti anche i negoziati tra Emirates e The Solent Cluster, una società inglese che attualmente si occupa soprattutto di energia fotovoltaica. Le due aziende starebbero cercando un accordo con cui The Solent Cluster si impegnerebbe a costruire un impianto per la produzione di SAF da 200.000 tonnellate all’anno e si impegnerebbe a venderlo a Emirates. Accordi simili stanno sorgendo anche in Asia, dove soprattutto Singapore Airlines e Cathay Pacific sono state molto attive nel firmare nuovi accordi di fornitura nei primi due mesi del 2024.

Attualmente solo lo 0,2% del carburante utilizzato nell’aviazione è sostenibile

Sviluppi importanti per le nuove tecnologie

Il report della IATA fa notare come tra gennaio e febbraio ci sia stata un’ondata di investimenti delle compagnie aeree su startup promettenti: in alcuni casi sono società con idee nuove per produrre combustibili sostenibili per l’aviazione e in altri casi sono aziende che puntano a sostituire direttamente i SAF con altre tecnologie. Negli Stati Uniti, un fondo pubblico per l’aviazione sostenibile ha investito da poco $200 milioni su un pool selezionato di tecnologie promettenti. Nel frattempo Lanza Jet Freedom Pines ha lanciato il primo impianto per la conversione dell’etanolo in combustibile sostenibile per l’aviazione, che dovrebbe produrre 37 milioni di litri di SAF all’anno una volta entrata a pieno regime. Da ultimo si continua a lavorare nella direzione dell’idrogeno, con Universal Hydrogen che ha brevettato una cella a combustibile da 1 MW -la più grande al mondo- utilizzando una tecnologia proprietaria basata sull’idrogeno liquido.

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