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In Spagna, Cepsa investe $1.2 miliardi sui biocombustibili

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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In Spagna nasce un nuovo progetto voluto dalla multinazionale Cepsa, che vedrà un investimento di $1.2 miliardi per realizzare un grande impianto dedicato alla produzione di biocombustibili di seconda generazione. Una volta completato sarà il più grande impianto di questo tipo nell’Europa meridionale e porterà la produzione di biocombustibili di Cepsa a 1 milione di tonnellate all’anno. L’annuncio di questo investimento è stato celebrato anche dal governatore dell’Andalusia Juan Manuel Moreno Bonilla, secondo il quale questa regione spagnola è pronta a diventare la più grande produttrice di energia rinnovabile in tutta Europa. Un obiettivo ambizioso, ma che nell’impianto di Cepsa trova un nuovo grande passo avanti.

I biocombustibili di seconda generazione sono carburanti che hanno le stesse caratteristiche della benzina o del diesel, e che possono essere utilizzati in quasi tutti i motori. A differenza dei biocombustibili di prima generazione, sono realizzati esclusivamente a partire da scarti del settore agricolo e da olii esausti. L’olio esausto è una delle sostanze più inquinanti e difficili da smaltire che ci siano, per cui recuperarlo nella forma di combustibili a basso impatto ambientale è una delle scelte più efficienti dal punto di vista economico e da quello ambientale.

presentazione della notizia su Cepsa che investe 1,2 mld di euro in impianto per biocombustibile
L’obiettivo di Cepsa per il 2030 è produrre 2.5 tonnellate di biocombustibili all’anno

Il nuovo grande progetto prende forma

Il progetto di Cepsa è indubbiamente ambizioso. Questo impianto produrrà 500.000 tonnellate di biocombustibile all’anno, raddoppiando la capacità produttiva del gruppo, e sarà dedicato esclusivamente ai combustibili sostenibili per l’aviazione (SAF). Si tratta di un fronte su cui tutta l’Unione Europea sta lavorando molto, dal momento che attualmente i motori jet a combustibili fossili non sembrano essere facilmente sostituibili negli aerei di medie e grandi dimensioni. L’UE ha già passato delle regole stringenti per fare in modo che a partire dal 2025 tutte le compagnie che operano voli sul territorio europeo siano tenute a utilizzare almeno il 2% di SAF nel loro carburante. La percentuale verrà poi aumentata gradualmente fino ad arrivare al 70% nel 2035.

Il nuovo impianto di Cepsa verrà costruito nella città di Huelva ed è previsto che l’avvio delle operazioni sia nel 2026. A livello europeo sarà il secondo stabilimento più grande e il gruppo stima la creazione di 2.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti. Sarà il secondo più grande impianto per la produzione di biocombustibili in Europa e sarà il più grande a essere interamente dedicato alla produzione di SAF. Cepsa stima che la produzione mondiale di combustibili sostenibili per l’aviazione sarà tre volte maggiore nel 2024 rispetto al 2023, ed è decisa a catturare una parte importante di questa opportunità.

I SAF sono compatibili con gli aerei di linea senza bisogno di alcun upgrade ai motori

Un impianto estremamente innovativo

Cepsa ha progettato questo nuovo impianto in modo da rendere la stessa produzione di biocombustibili estremamente sostenibile. Tutto lo stabilimento sarà alimentato da energia rinnovabile e verrà utilizzato l’idrogeno verde per i processi che richiedono la produzione di calore. In questo modo si stima che le emissioni di CO2 nell’atmosfera saranno del 75% inferiori rispetto a un tradizionale impianto per la produzione di biocombustibili. Per fronteggiare la drammatica siccità che sta affliggendo la Spagna da oltre due anni a questa parte, anche il ciclo dell’acqua sarà ottimizzato: verrà utilizzata solo acqua reflua, facendo in modo da non impattare sui già precari livelli di scorte idriche. Oltre al biocombustibile produrrà anche gas naturale rinnovabile dalle biomasse, che a sua volta potrà essere convertito in idrogeno verde. Un notevole passo in avanti verso l’obiettivo di lungo termine di Cepsa, cioè quello di arrivare a produrre 2.5 milioni di tonnellate di biocombustibili entro il 2030.

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