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Idrogeno verde, ordine record di elettrolizzatori in Europa
Plug Power, la società statunitense che si sta affermando come leader tecnologico nel settore dell’idrogeno verde, ha annunciato giovedì un ordine record di elettrolizzatori in Europa. L’azienda non ha voluto specificare chi sia il cliente, ma lo definisce come il più grande e ambizioso progetto legato alla produzione e distribuzioni di gas e petrolio in Europa. L’idrogeno verde continua ad affiancarsi ai progetti legati ai combustibili fossili, con una rete europea sempre più sviluppata e connessa. Plug Power ha anche specificato che si tratta di elettrolizzatori PEM (Proton Exchange Membrane), adatti alla produzione di idrogeno partendo solo da acqua e energia rinnovabile.
Con la Cina che ha inaugurato di recente il più grande impianto al mondo dedicato alla produzione di idrogeno verde, e gli Stati Uniti che stanno offrendo incentivi enormi alla produzione di questo gas, l’Europa sta cercando di fare la sua parte per non rimanere indietro. L’invasione dell’Ucraina ha dimostrato quanto sia fragile la rete di fornitori di gas naturale, e l’idrogeno verde potrebbe diventare sempre di più un’alternativa ecologica alle forniture di metano. Non solo, ma come nel caso di questo maxi-ordine ricevuto da Plug Power, l’idrogeno verde è sempre di più anche una tecnologia utile per abbattere le emissioni dei processi di raffinazione dei combustibili fossili.
Maxi-progetto di decarbonizzazione
Il nuovo ordine-record di elettrolizzatori è pensato per poter sostituire l’idrogeno grigio utilizzato dal più grande impianto di raffinazione in Europa. L’idrogeno grigio è prodotto a partire dal gas naturale ed è la forma più economica di idrogeno in circolazione, ma è anche inquinante e non rinnovabile. Questo gas viene usato comunemente nel processo di raffinazione del petrolio, per convertire gli olii pesanti che si formano durante il processo in prodotti più leggeri e di valore superiore come diesel e benzina. Inoltre è usato per rimuovere le impurità, come lo zolfo, dagli idrocarburi prodotti durante la raffinazione.
Con il nuovo ordine inviato a Plug Power, il cliente -di cui ci si aspetta di scoprire il nome a breve- sarà in grado di svolgere questo processo in maniera più ecologica. Gli elettrolizzatori ordinati, che arriveranno nel 2024, forniranno idrogeno verde con cui rimpiazzare l’idrogeno grigio. Secondo le previsioni di Plug Power, l’impianto riuscirà a produrre 42 tonnellate di idrogeno verde ogni giorno e sarà in grado di prevenire il rilascio nell’atmosfera di 516 tonnellate di CO2 al giorno.
L’amministratore delegato di Plug Power, Andy Marsch, commenta con soddisfazione questa novità: ritiene che sia una dimostrazione di come l’idrogeno verde possa servire processi che operano su larga scala per decarbonizzare il modo in cui si svolgono le operazioni. Proprio in questi giorni, Rio Tinto ha annunciato un altro progetto pionieristico legato all’idrogeno verde: sarà realizzato in Australia e servirà a dimostrare che questo gas può alimentare i forni per la calcinazione usati nella processazione dell’alluminio.
La forza degli elettrolizzatori PEM
L’ordine europeo riguarda la fornitura di elettrolizzatori particolari, in cui Plug Power è specializzata, chiamati elettrolizzatori a scambio di protoni. Gli elettrolizzatori a membrana a scambio protonico (PEM), noti anche come elettrolizzatori a scambio di protoni, sono dispositivi che utilizzano corrente elettrica per separare l’acqua in idrogeno e ossigeno attraverso un processo chiamato elettrolisi.
Il cuore di un elettrolizzatore PEM è una speciale membrana conduttiva. Questa membrana, spesso costituita da un polimero speciale chiamato Nafion, permette solo agli ioni H+ (protoni) di passarle attraverso. Quando all’acqua viene fornita una quantità sufficiente di energia elettrica, questi ioni di idrogeno iniziano a separarsi dall’ossigeno e ad accumularsi oltre la membrana conduttiva.
Gli elettrolizzatori PEM hanno il vantaggio di poter operare a elevate densità di corrente, il che significa che possono produrre grandi quantità di idrogeno in poco tempo. Inoltre, essendo in grado di rispondere rapidamente alle variazioni della fornitura di energia elettrica, sono ideali per l’integrazione con fonti rinnovabili intermittenti come l’energia eolica o solare. Questo li rende perfetti per la produzione di idrogeno verde.