News
Il CEO di Google avvisa: in arrivo nuovi tagli
Il CEO di Google/Alphabet Sundar Pichai avrebbe già avvisato i dipendenti dell’arrivo di ulteriori tagli al personale, che seguono quelli recentemente annunciati e che hanno colpito tutte o quasi le divisioni del gruppo della grande G, gruppo in difficoltà per un certo ritardo accumulato nel comparto più interessante del momento, quello dell’intelligenza artificiale. Il memo sarebbe finito nelle mani della stampa – era destinato ad uso interno – ed ha fatto rapidamente il giro dei giornali.
Un messaggio accorato che parla di decisioni difficili per un’azienda che ha obiettivi molto ambiziosi, secondo quanto è stato riportato in anteprima dalla testata tecnologica The Verge. Non si tratterebbe però soltanto di questioni squisitamente finanziarie: nei progetti futuri di Google ci sono divisioni interne più agili e meno dipendenti dalle burocrazie che sono inevitabilmente venute a crearsi. Una sorta di riorganizzazione interna che finirà – come in ogni ciclo – per lasciare a casa un numero potenzialmente elevato di dipendenti, sollevando più di qualche polemica sia tra i licenziati, sia tra chi conserverà il proprio posto di lavoro.
Gli ambiziosi piani di Google passano dai tagli
Gli obiettivi, per quanto non siano stati chiaramente enumerati, sono ambiziosi. E, traduciamo noi, consistono nel recupero del gap accumulato nei confronti della concorrenza per quanto riguarda le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Ritardo che appare evidente nei confronti, ad esempio, di Microsoft, che si sta godendo un ottimo momento in borsa e anche all’interno delle analisi di prezzo delle grandi banche d’affari. Ritardo che rischia di accumularsi anche nei confronti di Amazon e di tante società che sono diventate negli anni concorrenti dirette della grande G.
Degli stessi ambiziosi obiettivi ha parlato Sundar Pichai all’interno del documento che è stato inviato – per vie traverse – alla stampa. E si parla anche indirettamente di denaro: c’è bisogno di fare investimenti copiosi e mirati – e le risorse andranno raccolte anche sforbiciando tra i dipartimenti interni meno produttivi.
E no, non sono finiti qui i tagli: Pichai ha sottolineato come in diversi dipartimenti si continueranno a fare decisioni di allocazioni delle risorse (economiche e umane) che potrebbero portare appunto ad ulteriori sfoltimenti. Una situazione che – almeno a leggere sui social – sta creando non poca ansia in chi ha ancora un posto di lavoro a Mountain View o in altre sedi di Alphabet.
Per l’AI una lotta senza quartiere
La lotta senza quartiere per l’AI sta entrando nel vivo, una lotta che avrà bisogno di capitali importanti da parte delle società che hanno già dominato nel corso dell’ultimo decennio il settore tech e che sono al contempo le società che hanno più da perdere. Tutto questo in una fase durante la quale il costo del capitale è piuttosto elevato e dove le risorse dovranno dunque essere liberate anche internamente.
La situazione continuerà a entrare nel vivo durante tutto il 2024, per una battaglia che aiuterà a definire i rapporti di forza delle principali società quotate negli USA – e dunque su scala mondiale.
Nessuno, chiaramente, vuole perdere posizione e rilevanza che sono state accumulate e raggiunte nel corso degli ultimi anni. E questo – lo specifica il CEO di Google / Alphabet – non può che riflettersi anche su decisioni molto dure e che lasceranno tante persone a casa.
Aria di nuova rivoluzione nella Silicon Valley – con l’AI che rappresenta una delle poche scommesse per la crescita futura di giganti che hanno una capitalizzazione di mercato che in pochi avrebbero potuto immaginare soltanto qualche anno fa. Vedremo se altre aziende finiranno per operare sullo stesso binario sul quale sta viaggiando Google, ad una velocità già importante.