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India, gare d’appalto per lo sviluppo di energia verde
L’India, in linea con il suo obiettivo di riduzione delle emissioni del 45% rispetto ai livelli del 2005, pubblicherà gare d’appalto per l’installazione di 250 gigawatt di capacità di energia verde entro marzo 2028, secondo una nota del governo pubblicata oggi.
Il Paese non è riuscito a raggiungere l’obiettivo di installare 175 GW di capacità di energia rinnovabile entro il 2022 e sta ora cercando di aumentare la capacità non fossile a 500 GW entro il 2030, puntando sull’energia solare, eolica, nucleare, idroelettrica e sulla bioenergia.
Uno sguardo sulla capacità dell’India
La capacità di energia rinnovabile dell’India, escludendo le grandi centrali idroelettriche e nucleari, supera i 122 GW, mentre la capacità non fossile attualmente supera i 175 GW, secondo i dati del governo. Il carbone rappresenta attualmente oltre la metà dei 412,2 GW di capacità di generazione di energia totale dell’India e la nazione è il terzo più grande emettitore di gas serra al mondo, ma si sta impegnando per cercare di aumentare la quota di capacità non fossile al 50% nel 2030, dal 42,6% attuale.
Il Paese pubblicherà gare d’appalto per l’installazione di 15 GW di capacità di energia rinnovabile ciascuna nei primi due trimestri di questo anno fiscale, che terminerà a marzo 2024, seguite da offerte per 10 GW nei prossimi due trimestri. Dei 50 GW mirati nelle nuove gare di energia verde ogni anno, 10 GW saranno per l’installazione su turbine eoliche: l’energia solare rappresenta infatti oltre la metà della capacità di energia rinnovabile dell’India, mentre l’energia eolica rappresenta quasi un terzo e l’India vuole investire nel suo sviluppo
Sebbene il carbone rimanga la fonte principale di produzione di elettricità, il tasso di aggiunta di capacità di energia rinnovabile dell’India è secondo solo alla Cina tra le principali nazioni della regione Asia-Pacifico. Mentre la quota di carbone nella produzione di energia è leggermente aumentata al 72,8% nel 2022 dal 72,3% nel 2019, la quota di energia rinnovabile nella produzione di elettricità dell’India ha fatto un salto dal 9,4% all’11,6% nello stesso periodo.
L’impegno dell’India verso la transizione verde
L’India si sta impegnando per cercare di aumentare la sua quota di energia da fonti rinnovabili, considerato che la maggior parte dell’energia elettrica del Paese è generata da centrali termoelettriche a carbone. L‘India sta pianificando inoltre di estendere le restrizioni sulle esportazioni di diesel e benzina oltre la fine dell’anno fiscale in corso per garantire la disponibilità di carburanti raffinati per il mercato interno.
Il Paese deve, tra l’altro, affrontare un problema particolarmente importante, ovvero quello dell’inquinamento, e sta cercando di adottare una politica di transizione verso veicoli a energia pulita. Il governo di Delhi, ad esempio, ha reso obbligatori i veicoli elettrici per i servizi di taxi moto, anche se ci sono preoccupazioni per le conseguenze economiche e sociali che i conducenti e i passeggeri dovranno affrontare.
L’India si è impegnata ad aumentare la capacità di energia rinnovabile a 500 gigawatt entro il 2030: sebbene ciò richieda enormi investimenti nel settore si tratta di un buon segno, significa pianificare una generazione flessibile. Oltre ad aumentare lo sviluppo di tecnologie rinnovabili, lo stoccaggio dell’energia sarà la chiave per integrare livelli più elevati di energia verde: fino a quando non verrà concretizzata una strategia nazionale le centrali elettriche a carbone continueranno ad essere utilizzare per soddisfare l’enorme domanda di energia elettrica del Paese. L’accesso all’elettricità è un grave problema dell’India, in quanto non è uniforme sul territorio e molte persone rimangono ancora senza energia elettrica affidabile e a prezzi accessibili.