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Inflazione in Germania secondo aspettative. Il rimbalzo però favorisce EUR, in attesa dei dati USA

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Euro leggermente sopra i valori di apertura della sessione europea, complice un’inflazione in Germania che, pur in linea con le aspettative, è comunque più alta di quella del mese precedente. La principale economia dell’area euro ha fatto infatti registrare una crescita dei prezzi del 2,4% su base annua e dello 0,1% su base mensile. I dati sono buoni? Sì per chi crede che l’area euro continuerà, dopo essersi discostata questo mese, in linea con Federal Reserve. Meno buoni per chi credeva che in Europa l’inflazione fosse stata definitivamente sconfitta.

Non è così, per quanto in Europa si viaggi a velocità parecchio diverse (in Italia si è sotto il 2% da un pezzo) e per quanto le incertezze siano ancora all’ordine del giorno, complice un risultato elettorale per molti preoccupante proprio durante le ultime elezioni UE. Incertezza ancora massima, con i mercati che si muovono in un range piuttosto ristretto in attesa dei ben più importanti dati che arriveranno dagli Stati Uniti. Le sorprese, diceva un vecchio spot televisivo, non finiscono mai.

Inflazione secondo le aspettative in Germania

EUR/USD in leggera ripresa in attesa dei dati di Washington

C’è aria di leggera ripresa per quanto riguarda EUR/USD, o meglio questo è quanto avvenuto da quando sono stati diffusi i dati sull’inflazione in Germania. La prima economia del continente, che è anche quella che negli ultimi messi è apparsa maggiormente in difficoltà, in particolare in seguito alla crisi cinese degli import.

Ad ogni modo, i dati che sono arrivati sono tutti perfettamente in linea con le aspettative. Inflazione a +2,4% su base annua e a +0,1% su base mensile, per una rimbalzo relativamente consistente rispetto ai dati del mese precedente e che segnala quello che in Europa temevano un po’ tutti, ovvero una persistenza dell’inflazione nonostante BCE abbia proceduto con i primi tagli ai tassi. Persistenza che prende la forma di un rimbalzo e che conferma che la situazione di USA e UE non è poi così diversa.

I mercati, con un rialzo di EUR/USD intorno allo 0,10%, ritengono che questa situazione possa fare da base di sviluppo per un futuro in area euro dove non ci saranno tagli ai tassi sul breve periodo, con un ritorno all’allineamento pressoché perfetto con quanto succederà negli USA.

USA che oggi però sono molto più importati per chi investe nel Forex: alle 14:30 ci saranno i dati sull’inflazione, poi alle 20:00 la decisione del FOMC e alle 20:30 invece la conferenza stampa di Jerome Powell, con tanto di pubblicazione di quei dot plot che raccolgono le previsioni sui tassi di chi poi finisce per decidere se quei tagli ai tassi ci saranno o meno.

Euro in attesa dei dati USA

Inflazione ancora regina

Per quanto il dato arrivato oggi dalla Germania sia tutto fuorché inaspettato, è la conferma del fatto che anche per le prossime settimane e i prossimi mesi sarà l’inflazione a dettare sia le decisioni di politica monetaria, sarà l’inflazione. Un’inflazione dura a morire e che almeno in Europa e negli USA è più persistente di quanto ci si aspettasse. Discorso completamente diverso in Cina, dove in realtà si ha il problema inverso, come è stato testimoniato appunto dai dati arrivati nel cuore della notte.

Saranno ancora mesi di passione, con il decoupling tra Federal Reserve e BCE che potrebbe passare alla storia come un evento durato lo spazio di un incontro. Stasera intanto il FOMC non offrirà indicazioni chiare a chi fa trading, per il seguito del regno dell’incertezza che sta dominando lo scenario Forex ormai da tempo. Una sorta di serie TV dalle puntate tutte o quasi uguali, per il massimo divertimento e incasso per chi è in grado di muoversi all’interno di mercati volatili in risposta a annunci e notizie.

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