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Iran e Israele affossano i mercati. Secondo gli USA attacco entro 12 ore

Gli USA parlano di attacco imminente dell’Iran a Israele. Borse ne risentono correggendo.

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È l’acuirsi della situazione in Medio Oriente e nello specifico tra Israele, Libano e Iran, a indirizzare i mercati durante la sessione USA. Sessione che per il momento è contraddistinta da perdite diffuse per tutti gli asset di rischio e che ha visto sia l’oro, sia i futures a più breve scadenza sul petrolio con gain importanti, nonostante da OPEC non siano arrivate novità sostanziali. A dominare è il timore di una escalation in Medio Oriente che possa complicare gli approvvigionamenti e che possa al tempo stesso rinfocolare dissidi anche da parte di paesi periferici.

Nel frattempo arrivano note da parte delle autorità USA che parlano di un attacco imminente da parte dell’Iran verso Israele – entro le prossime 12 ore – per quanto la portata dell’attacco stesso sia ancora da verificarsi. Una giornata di pausa da quello che è stato il leitmotiv che ha accompagnato le ultime sedute, concentrato tra Giappone e prossimi tagli di Federal Reserve.

Iran e Israele guidano i mercati verso il crollo

Un crollo per ora contenuto, con i principali ordini che perdono rispettivamente 1,6% (NASDAQ 100), 1,00% (SPX500) e quasi l’1,8% nel caso di Russell 2000, con le low cap che sembrano soffrire maggiormente questa nuova tegola sui mercati. Mercati che alle 17:30 ora italiana sembrerebbero aver trovato un bottom, per quanto da verificarsi nelle prossime ore di trading.

Male anche il mercato delle crypto, con Bitcoin che torna sotto i 62.000$ trascinandosi il grosso del settore. Una giornata pessima per gli asset risk on, con il petrolio e in particolare l’oro che sembrerebbero avere la forza per spingersi più in alto. Per l’oro siamo ad un passo dal nuovo record, toccato soltanto la settimana scorsa, a conferma del suo status di safe harbor nei momenti di maggiore difficoltà per il mercato, soprattutto quando di origine politica.

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