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Jerome Powell storico: “È arrivato il tempo dei tagli”
È un Jerome Powell molto dovish quello che parla da Jackson Hole. Apertura al cambiamento (e dunque all’inversione) della politica monetaria, con una dichiarazione così netta da prendere in contropiede anche i più ottimisti tra analisti e operatori di mercato. È arrivato il tempo, dice il Presidente di Federal Reserve, per la politica monetaria di aggiustarsi in conseguenza delle nuove condizioni economiche.
Condizioni economiche che sono state efficacemente riassunte da Jerome Powell sia in termini di inflazione che di mercato del lavoro. Il primo dato, quello dell’inflazione, sta tornando verso il target e ha ripreso a mostrare progressi, per quanto lenti. Il secondo, il mercato del lavoro, è ormai raffreddato a sufficienza da imporre un intervento, per quanto Powell non lo abbia citato direttamente, parlando invece di livello di disoccupazione che è già al limite che Fed ritiene confortevole.
Ci sarà certamente un taglio a settembre e…
Ci sarà dunque – come ampiamente preventivato dai mercati – un taglio a settembre. E Jerome Powell, questo forse è quanto ha eccitato di più i mercati, ha ricordato che con i tassi ai livelli attuali (525-550 punti base) c’è ampio spazio per rispondere anche in emergenza e nel caso in cui la situazione economica complessiva dovesse deteriorare in modo inaspettato e troppo velocemente.
Federal Reserve pertanto apre ai tagli e alla possibilità che si proceda forse in modo più rapido rispetto a quanto preventivato nel corso delle scorse settimane, complici dati sul mercato del lavoro che impongono effettivamente alla più importante delle banche centrali mondiali di tornare a più miti consigli per quanto riguarda i tassi. Higher for longer non è più un’opzione, così come sembrerebbe non esserlo più il semplice high for longer. È tempo di tagli – e ora la speranza di Fed e JPow è che tale necessità possa essere gestita gradualmente. Risposta intanto positiva dai mercati risk on.