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Kamala Harris decide il vice, e arriva il nome anche per il Tesoro
I mercati stanno seguendo con una certa attenzione l’evoluzione della campagna elettorale negli USA. E dato che giochi in casa Donald Trump sembrerebbero essere fatti, è alla squadra di Kamala Harris che si guarda con maggiore attenzione. Il vice è stato già scelto: è il governatore del Minnesota Tim Walz, una scelta che in tanti analisti hanno giudicato radicale e dettata più dalle intese personali che dai calcoli politici. Ad interessare altrettanto i mercati però, se non di più, è quanto si sta discutendo per il prossimo Segretario del Tesoro, sempre se sarà Kamala Harris a spuntarla.
Il nome che ha iniziato a circolare con una certa insistenza nel pomeriggio, per quanto si tratti anche di eventuali giochi politici che potrebbero bruciare certi candidati in partenza, è quello di Wally Adeyemo, che è già vice al tesoro di Janet Yellen e che, almeno secondo il poco che se ne sa pubblicamente, dovrebbe seguirne le orme. Questo, lo ripetiamo, sempre nel caso in cui dovesse uscire vincitrice dalla competizione elettorale di novembre il ticket Walz-Harris.
Chi è Wally Adeyemo
È giovane, e questa è già un’anomalia sia rispetto a chi ha occupato lo scranno più importante per l’economia, sia rispetto ai nomi che sono circolati in area Trump per la medesima posizione. È vice di Janet Yellen dal 2021, quando aveva appena compiuto 39 anni. Ha opinioni relativamente precise su quello che è stato uno dei temi più importanti degli ultimi anni, quello di Bitcoin e crypto, per le quali nutre un odio che non prova neanche a celare.
È stato lui il frontman quando c’è stato da presentare in pubblico qualche studio che attaccava la liceità di quanto Bitcoin e crypto cercavano e cercano di offrire. Ed è stato lui anche uno dei personaggi del governo Biden più visibili per l’Inflation Reduction Act e per le diverse operazioni che poi sono finite nel calderone della Bidenomics.
La sua carriera ai massimi livelli della politica arriva in realtà da lontano, dato che già nel 2015 fu scelto da Barack Obama come vice adviser per la Sicurezza Nazionale e poi vice Direttore per il National Economic Council. Sempre per Obama è stato rappresentante sia al G7 che al G20.
Per chiudere la carriera pre-Tesoro, è stato anche a capo del Bureau che si occupa di protezione dei consumatori. Una carriera dunque da democratico doc, che dovrebbe – sempre nel caso di elezione (e sempre se dovesse essere confermato il suo nome) – far proseguire il Tesoro USA lungo il binario già seguito da Janet Yellen.
C’è comunque ancora tempo per decidere
Il toto-Tesoro continuerà ancora per settimane. Cosa che sarà vera anche per lo schieramento opposto, quello di Donald Trump. In area repubblicana sono circolati – per quanto poco credibili – i nomi di Jamie Dimon, CEO attuale di JPMorgan, e anche quello di Larry Fink, CEO e fondatore di BlackRock.
Per il momento siamo nel territorio delle fantasia più sfrenate, dal quale però dovremo probabilmente uscire con l’avvicinamento all’ora X, che sarà quella delle elezioni. Gli occhi dei mercati rimarranno comunque puntati in questa direzione.