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Kazuo Ueda non aiuta i mercati: ci saranno tagli a acquisti bond, ma dimentica il quanto. JPY schizofrenico

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Kazuo Ueda hawkish? Non eccessivamente secondo i mercati, o comunque non quanto dovrebbe esserlo. Dalla riunione delle riunioni di Bank of Japan la proverbiale montagna partorisce l’altrettanto proverbiale topolino, e ci troviamo a commentare uno yen ancora relativamente fiacco. Cos’è venuto fuori dalla riunione? È venuto fuori che BoJ ridurrà gli acquisti di bond, cosa che ne ha fatto aumentare il rendimento sul brevissimo, come reazione immediata, salvo poi rientrare ai livelli precedenti. Stesso discorso per lo yen, che prima perde terreno contro il dollaro e poi lo recupera, rendendo questa giornata l’ennesimo nulla di fatto.

Kazuo Ueda ha annunciato tagli ai piani di acquisto sostanziali, cosa che però ha convinto i mercati soltanto durante la seconda parte della sessione e nel pieno di quella europea. Segnale che il tono del coro diretto da Ueda continua a essere ai limiti dell’incomprensibile per i mercati. Cosa che, oltre a aumentare il nervosismo, aumenta anche l’impossibilità di analizzare una situazione, quella dello yen sul mercato Forex, che già non è tra le più facili da leggere.

Yen sulle montagne russe

Per lo yen andata e ritorno dall’inferno

Non basta Kazuo Ueda. E non basta a nessuno dei due trend che si sono susseguiti. Alle parole del governatore di Bank of Japan, la massima autorità monetaria del Giappone, i mercati hanno prima reagito dumpando lo yen e portandolo sopra 158, poi recuperando la soltanto parzialmente più tranquilla posizione sotto i 157. Mercati schizofrenici? Assolutamente no: lo yen paga la scarsa credibilità che Ueda raccoglie dopo che per mesi ha evitato di esporsi, di parlare chiaramente, di dare una direzione al mercato.

Mercato che sembrerebbe essere ormai stufo di una tattica di Bank of Japan che non si è mai trasformata in strategia: procedere con dei non detti, con dei mezzi detti e più in generale con qualcosa che è lontano da una politica monetaria chiara, comprensibile e riconoscibile. Tutto questo mentre, per quanto la chiarezza manchi anche a Washington, si faccia molto di più per illustrare la situazione.

L’incontro era di quelli importanti: ci si aspettava che venisse fuori qualcosa di netto, in termini di scelte e di numeri e invece non è venuto fuori niente se non una generica dichiarazione di un taglio importante agli acquisti di bond. Per sapere il quanto e il come, si dovrà ancora aspettare.

Una situazione che è grave, e come diceva la famosa frase di Ennio Flaiano, ancora non seria.

Parlare di trend invertito è ancora precoce

Kazuo Ueda davvero hawkish?

Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno parla di un Kazuo Ueda finalmente hawkish e pronto a sostenere lo yen e il ritorno alla normalità sul fronte bond anche a scapito dell’andamento dell’economia giapponese. Noi, che abbiamo sempre nutrito dei dubbi su questo modo di procedere di Bank of Japan continuiamo a conservare i suddetti dubbi, consci del fatto che gli stessi albergano anche ai piani più alti di Bank of Japan. Chi si aspettava la fine della stagione dello yen fiacco sulle piazze, per intenderci, probabilmente dovrà aspettare.

Rimane l’incognita di altri eventuali interventi a mercato a tutela dello stesso, cosa che è stata già fatta il mese scorso e che però ha finito per sortire soltanto degli effetti di brevissimo periodo, poi prontamente riassorbiti dai mercati.

Una strategia che, almeno a rigor di logica, dovrebbe essere messa definitivamente in cantina, per quanto continuino sul lato interno delle polemiche anche di carattere politico alle quali Kazuo Ueda non ha dimostrato ancora di essere indifferente. Quindi occhio agli short, sempre, ma occhio anche a credere che i problemi dello yen siano spariti dopo una dichiarazione ancora priva di dati. Dati che però dovrebbero arrivare a breve e potranno appunto essere quantificati anche dai mercati.

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