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Klarna shock: stop a assunzioni, lavoro a intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale distruggerà il mercato del lavoro? E quante persone lascerà a casa? La risposta non ce l’ha ancora nessuno, ma arrivano i primi segnali che, almeno alla prima domanda, aiutano a rispondere in senso moderatamente positivo. Il CEO di Klarna, Sebastian Siemiatkowski, sembra infatti essere convinto del fatto che l’AI aiuterà la compagnia a ridurre le proprie dimensioni. E ci crede così tanto da aver interrotto – fatta eccezione per il reparto ingegneri – ogni tipo di assunzione. Il CEO del gruppo che offre pagamenti dilazionati sembrerebbe infatti essere più che convinto del fatto che molti dei task interni all’azienda potranno essere svolti appunto dall’intelligenza artificiale.
Non è chiaro quanto ci sia di visionario – e quanto invece più attinente ai classici conti da sistemare – in questa ultima uscita pubblica da parte di Siemiatkowski. L’allarme però, in particolare per chi è terrorizzato dagli effetti dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, è di quelli importanti. E non mancherà di accendere discussioni feroci sulla necessità di regolamentare, limitare, contenere e possibilmente disinnescare gli effetti dell’arrivo di questa rivoluzione. Anche perché questa volta a poter essere toccati sono i lavori del settore impiegatizio, in genere al riparo da tecnologie dirompenti che ne mettono a repentaglio l’occupazione.
Klarna chiude le porte: ci penserà l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale continua a essere fonte di incredibili tragedie che si guadagnano le prime pagine dei principali giornali a tema economico e finanziario. Mentre tutti o quasi si interrogano, con outlook certamente negativo, sul futuro di certi impieghi, arriva il CEO di Klarna a lanciare una metaforica granata su una altrettanto metaforica – ma non troppo – polveriera. Il comandante in capo del gigante dei pagamenti tecnologici e dilazionati, con sede in Svezia, ha infatti annunciato la chiusura delle assunzioni, fatto salvo il settore che impiega ingegneri. E lo ha annunciato ritenendo che l’AI aiuterà a portare a termine compiti che fino a oggi erano nelle mani – e nella responsabilità – di esseri umani.
Questo mentre Klarna ha fatto registrare, dopo 4 anni, il primo trimestre chiuso in profitto e mentre dunque si avvia, dopo la fase da start up se così vogliamo definirla, ad una sorta di normalizzazione delle sue attività e anche del suo revenue stream.
Siemiatkowski ritiene che quanto oggi era un complesso di task che portavano via molto tempo agli esseri umani, oggi può essere portato a termine in molto meno tempo, proprio grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale. E che sarà pertanto necessaria una forza lavoro ridotta.
Per ora uno stop, senza licenziamenti
Per rispondere alla domanda che ci eravamo fatti in apertura, per ora no, non ci saranno posti di lavoro distrutti o cancellati. Klarna infatti non avrebbe in programma dei licenziamenti, per quanto Siemiatkowski abbia indicato la presenza di abbandoni volontari, che porteranno pertanto alla riduzione, naturale, delle dimensioni dell’azienda.
I posti di lavoro così liberati però spariranno, seguendo appunto quella che è una posizione, piuttosto forte, del CEO del gruppo in merito a quanto l’AI può già fare e in merito a quanto sarà in grado di fare da qui in avanti.
Chissà se altre aziende, in particolare tra quelle più fluide e agili, decideranno non solo di seguire questa strada, ma anche di annunciarla pubblicamente. Cosa che sarà certamente dovuta nel caso di aziende quotate, ma che assume comunque quel sapore di annuncio anche di carattere politico che contribuirà ad accendere ulteriormente la discussione sulle conseguenze dell’intelligenza artificiale anche sul mercato del lavoro.
Tra neo-luddisti e sostenitori della prossima svolta tecnologica per gli umani sarà difficile trovare pareri misurati e questa ultima notizia che arriva da Klarna certamente non contribuirà a rasserenare animi parecchio agitati.