News Economia
L’ Argentina punta sull’aumento delle esportazioni di soia
L’Argentina ha implementato una misura chiamata letteralmente “dollaro della soia” per stabilizzare la sua economia, offrendo un tasso di cambio preferenziale per gli esportatori di soia al fine di aumentare le esportazioni di cereali e ottenere la valuta estera di cui ha bisogno al momento.
Gli analisti ritengono che questa misura darà temporaneamente un po’ di respiro al governo argentino, poiché si prevede un aumento delle esportazioni di soia per un valore di circa 15 miliardi di dollari nel secondo e terzo trimestre dell’anno per rimpinguare le riserve valutarie esaurite.
Tuttavia, gli esperti hanno sottolineato che il “dollaro della soia” non creerà nuova valuta estera, ma contribuirà a accelerarne l’entrata nel paese, offrendo un sollievo temporaneo dalle pressioni sulle riserve, che sono a “livelli critici” secondo l’economista Gustavo Ber.
L’economia Argentina è in crisi
L’Argentina sta affrontando una delle inflazioni più elevate al mondo, con un tasso che è tornato sopra il 100% per la prima volta in tre decenni. Il governo ha già cambiato ministro dell’economia tre volte dal luglio scorso e la coalizione di sinistra del presidente Alberto Fernandez sembra divisa in modo permanente.
Inoltre, l’Argentina ha pochissimo accesso al capitale internazionale ed è in difficoltà nel rispettare le condizioni legate a un programma di aiuti da 44 miliardi di dollari concordato con il Fondo Monetario Internazionale.
La situazione economica dell’Argentina è precaria, con una prospettiva di recessione quest’anno aggravata da una siccità storica che si aggiunge all’inflazione.
Questa situazione di recessione imminente complica ulteriormente l’accordo dell’Argentina con il FMI, stipulato solo un anno fa, poiché rende più difficile il raggiungimento degli obiettivi chiave concordati con l’organizzazione internazionale.
L’Argentina è soggetta a revisioni trimestrali in cui il governo deve dimostrare progressi su indicatori chiave, come la riduzione del suo deficit fiscale. Tuttavia, a causa della diminuzione delle entrate fiscali dovuta alla siccità che ha colpito i raccolti, l’Argentina sarà costretta a tagliare ulteriormente le spese per raggiungere l’obiettivo fiscale, una misura politicamente impopolare prima delle elezioni di ottobre.
Inoltre, se l’Argentina non supera una delle cosiddette revisioni del personale del FMI, rischia di non riuscire a ripagare il prestito al Fondo Monetario Internazionale, con conseguente rimozione di quasi tutte le rimanenti fonti di finanziamento internazionale per il paese.
Il “dollaro della soia”
L’anno scorso, il cosiddetto “dollaro della soia” è stato utilizzato due volte, contribuendo a stimolare temporaneamente le esportazioni e a diminuire la necessità di valuta estera in Argentina.
Secondo l’economista Roberto Geretto di Fundcorp, la banca centrale argentina potrebbe guadagnare circa 4 miliardi di dollari nei prossimi due mesi, nello scenario migliore. Tuttavia, questo guadagno potrebbe essere temporaneo, poiché i raccolti esauriti potrebbero ridurre nuovamente il reddito in valuta estera.
Geretto ha sottolineato che questa nuova misura è stata adottata per guadagnare tempo, anche se il contesto attuale è difficile. Tuttavia, alcuni esperti, hanno evidenziato che l’aumento dei prezzi delle esportazioni potrebbe alimentare ulteriormente l’inflazione interna, un problema rilevante per gli elettori che saranno chiamati alle urne ad ottobre.
Inoltre, si è notato che l’effetto di queste iniziative potrebbe essere transitorio, poiché l’emissione monetaria associata potrebbe aumentare ulteriormente la pressione sull’inflazione nei prossimi trimestri.