News
La BCE non tocca i tassi e abbassa le previsioni sul PIL
Come previsto dagli analisti, la Banca Centrale Europea ha deciso di non modificare i suoi tassi d’interesse che rimangono così fissi al loro massimo storico. La decisione arriva insieme a un aggiornamento delle previsioni sulla crescita, uno decisamente poco ottimista. Secondo le nuove proiezioni della BCE, il PIL europeo dovrebbe crescere del +0.6% nel 2024 contro una previsione precedente di +0.8%. Pesano soprattutto le difficoltà dell’economia tedesca, che si conferma come quella che sta facendo più difficoltà a ritrovare il passo in questo periodo di tassi d’interesse elevati. Per il momento la crisi tedesca non si è trasformata in una crisi endemica europea, ma il rischio esiste.
Non soltanto sono andate deluse le speranze di chi si aspettava un taglio ai tassi d’interesse, ma il comunicato stampa ufficiale divulgato dalla BCE sembra non lasciare dubbi: ci vorrà ancora tempo prima che i tassi possano scendere nuovamente. Infatti da Francoforte fanno sapere che, secondo i membri del comitato sulla politica monetaria, i tassi si trovano a un livello che se “sostenuto sufficientemente a lungo” potrà aiutare l’area Euro a ritrovare il suo target d’inflazione del 2% annuo. Gli ultimi dati di febbraio confermano che attualmente la pressione sui prezzi sia più alta di quanto la BCE vorrebbe, con un tasso di inflazione del 2,6%.
La BCE non tocca i tassi
Esattamente come nelle scorse riunioni sulla politica monetaria, la BCE ha chiaramente comunicato che le sue decisioni sui tassi d’interesse rimangono esclusivamente ancorate all’inflazione e che non si cambieranno i tassi finché non si vedrà un’inflazione al di sotto del 2%. L’euro ha immediatamente risposto con un rally rialzista, portandosi a quota 1,09 contro il dollaro americano. Questo significa che a tutti gli effetti c’erano molti investitori che si aspettavano un taglio ai tassi o quantomeno un’apertura verso tagli nel breve termine, mentre nessuna delle due cose è arrivata. Ora è persino in dubbio che i tassi possano cominciare a scendere già nel 2023, soprattutto dopo la revisione sulle attese d’inflazione.
Nel comunicato stampa della banca centrale sono emerse anche alcune considerazioni interessanti riguardo alla situazione geopolitica. Per il momento, la BCE ritiene che l’impatto dell’instabilità nel mar Rosso sarà limitato sia sull’inflazione che sulla crescita; secondo la banca centrale, ci sarà anche pressione a rialzo sui salari che dovrebbero aumentare a un ritmo più veloce rispetto al PIL.
Target di inflazione raggiungibile nel 2026
Una cosa che sorprende riguardo alle previsioni della BCE sono le proiezioni sulla discesa del tasso di inflazione. Secondo la banca centrale, escludendo il prezzo dell’energia e del cibo, il tasso di inflazione rimarrà invariato nel corso del 2024: si prevede che continui a essere del 2,6%, esattamente come a inizio anno. Ci si aspetta poi una discesa al 2,1% nel corso del 2025 e al 2,0% nel 2026. Questo significa che potrebbero volerci due anni ancora prima di vedere la pressione sui prezzi scendere al livello che Francoforte vorrebbe. Di conseguenza, i tassi d’interesse potrebbero non cambiare fino a quel momento. Per chi si aspettava una discesa veloce dei tassi, le dichiarazioni della BCE sono una vera doccia fredda.
Negli Stati Uniti si sono già avuti segnali simili anche dalla Fed, che teme addirittura una possibile re-inflazione dovuta all’occupazione estremamente elevata e alla crescita economica che non accenna a rallentare. Invece l’Europa si ritrova in una situazione molto diversa, con una crescita stagnante. Le previsioni sulla crescita vengono riviste a ribasso regolarmente da ormai oltre un anno, ed esattamente un anno fa ci si aspettava che nel 2024 il PIL europeo sarebbe aumentato di oltre l’1%.