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La Cina interviene: volano i bond dei costruttori locali

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Inversione di rotta: il governo cinese, che fino a questo momento sembrava non essere interessato a intervenire per salvare il mercato immobiliare locale allo sbando, ora apre la porta a grandi interventi per aiutare le società in difficoltà. L’annuncio è arrivato dopo che China Vanke, una delle società più importanti nel settore cinese delle costruzioni, ha rischiato di venire risucchiata nella stessa spirale di sfiducia che ha causato il default di Country Garden poche settimane fa. Attualmente China Vanke è la seconda società più grande in termini di volume di vendite nel settore immobiliare cinese, e il suo socio di maggioranza è l’azienda pubblica Shenzhen Metro Group.

A ottobre, le obbligazioni di China Vanke sono state quelle che hanno performato peggio nell’intero quadro dei bond investment grade in Asia. Anche nei giorni migliori, raramente i bond sono stati scambiati a un valore superiore a 80 centesimi sul dollaro. Si era già cominciata a vagliare la possibilità di un ennesimo default, dopo quello di altri colossi locali come Country Garden ed Evergrande. L’annuncio dell’intervento pubblico, però, ha salvato la situazione: in meno di 48 ore i bond hanno avuto un rally del +15% e sono ora scambiati in media a 92 centesimi sul dollaro. Ancora una volta si conferma il trend che vede l’interventismo nell’economia da parte del settore pubblico come una delle chiavi per la tenuta dell’economia cinese.

L’azionista pubblico salva la società

Lunedì pomeriggio si è tenuta una riunione che ha visto la partecipazione del management di China Vanke e dei principali azionisti, tra cui Shenzhen Metro Group. Si sono discussi i risultati del trimestre e soprattutto le difficoltà dell’azienda, stretta tra prezzi in calo e una domanda mai così bassa per le sue proprietà immobiliari. Il Shenzen Metro Group, però, è subito stato disposto a intervenire: dopo aver definito China Vanke come una società molto importante per l’economia locale, l’azionista di maggioranza ha dichiarato di voler acquistare parte degli immobili invenduti dell’azienda.

La transazione è valutata $1,37 miliardi e ha l’obiettivo esplicito di fornire liquidità a China Vanke, liquidità che potrà poi essere utilizzata per ripagare i debiti in scadenza. Non solo, ma Shenzhen Metro ha già anticipato di essere disposta a fare tutto il necessario per assicurare la sopravvivenza dell’azienda.

Le autorità locali cinesi, soprattutto quelle di Shenzhen, non hanno quasi mai espresso pubblicamente il loro supporto per una specifica società. La notizia ha colpito anche HSBC, con gli analisti della grande banca d’investimento che hanno parlato di una “sorpresa positiva” nell’ottica di un miglioramento generale delle condizioni del settore immobiliare e ancor di più per quelle di China Vanke.

Il nuovo nome della crisi immobiliare cinese

Prima Evergrande, poi Country Garden, ora China Vanke: di chi si tratta in questo caso?

China Vanke è una società fondata nel 1984, con sede a Shenzhen. Con oltre 130.000 dipendenti e ricavi che superano i $53 miliardi ogni anno, è una delle società più grandi del panorama immobiliare cinese e fa parte della lista Fortune 500. Oltre a costruire e vendere immobili si occupa di trading, consulenza, investimenti e asset management. La posizione più alta è stata raggiunta nel 2020, quando la società ha addirittura raggiunto il 207esimo posto nel prestigioso elenco di Fortune.

Da quel momento, però, la situazione ha iniziato a degradarsi. Non soltanto per China Vanke, ma per tutto il settore immobiliare cinese. Prima la pandemia, poi l’esplosione della bolla di indebitamento dei costruttori, infine la crisi di Evergrande e Country Garden: gli ultimi due anni sono stati decisamente i peggiori della storia del mercato immobiliare cinese. China Vanke ha resistito meglio di molti concorrenti fino a questo momento, anche grazie al fatto di costruire i suoi progetti soprattutto in grandi aree metropolitane dove la domanda è rimasta relativamente alta. Ora, però, la società è appesa al supporto dei suoi azionisti più importanti per continuare a sopravvivere.

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