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La startup dell’acciaio verde riceve $5.2 mld di finanziamenti

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H2 Green Steel, la startup svedese con grandi ambizioni nel mondo dell’acciaio verde, ha chiuso un nuovo round di finanziamenti da $5,2 miliardi. Un risultato estremamente solido, che dovrebbe finalmente permetterle di realizzare i grandi progetti su cui la società sta lavorando. Si tratta di progetti che potenzialmente potrebbero trasformare un settore estremamente importante per l’economia, che purtroppo si ritrova ancora ad utilizzare dei processi estremamente inquinanti dal punto di vista delle emissioni di gas serra. L’azienda sta lavorando a un grande impianto, che dovrebbe sorgere nella città di Boden in Svezia, che dovrebbe diventare il più grande polo di produzione al mondo di acciaio a impatto zero.

La filiera dell’acciaio è nota per essere non solo una delle più inquinanti, ma anche una delle più difficili da decarbonizzare. Ogni 3 minuti, nel mondo viene prodotta una quantità di acciaio sufficiente a costruire la Tour Eiffel, richiedendo 20 gigajoules di energia per ogni tonnellata. Il 75% di questa energia, ancora oggi, proviene dal carbone. Ogni tonnellata di acciaio porta con sé una media di 1,83 tonnellate di CO2 liberata nell’atmosfera, per un totale di 3,3 milioni di tonnellate ogni anno. Considerando che la produzione è aumentata di 50 volte tra il 1950 e oggi, si pone una questione di primaria importanza per la sostenibilità climatica globale. Una questione che H2 Green Steel ritiene di poter risolvere.

L’acciaio è responsabile del 25% delle emissioni europee di CO2

Nuovi maxi-finanziamenti in arrivo

H2 Green Steel è ufficialmente passata dall’essere un’idea all’essere una società in piena fase di lancio. La prima grande notizia è stato l’ottenimento di altri 300 milioni di euro in equity, cioè in capitale sociale versato dai nuovi finanziatori. Tra questi ci sono anche il Microsoft Climate Innovation Fund e Siemens Financial Services, cosa che dimostra il nutrito interesse verso l’acciaio verde anche delle grandi multinazionali. La società ha poi ottenuto altri 250 milioni di euro di finanziamenti da un fondo europeo per la promozione delle tecnologie climatiche.

L’ultimo grande passaggio di questa catena è stato il round di prestiti da 4,2 miliardi di euro che la società ha chiuso per poter finanziare il suo nuovo impianto. Aiuta anche il fatto che H2 Green Steel sia riuscita a ottenere contratti di vendita per 2,5 milioni di tonnellate di acciaio ancor prima di iniziare a costruire il suo maxi-impianto in Svezia. Con l’Unione Europea che proprio in questo momento sta valutando di alzare il tiro per i target climatici 2040, il momento non avrebbe potuto essere più propizio.

Il processo tradizionale per lavorare l’acciaio prevede altoforni a carbone estremamente inquinanti

Cos’è l’acciaio verde?

L’acciao verde che H2 Green Steel intende produrre è normale acciaio, con la differenza che il ciclo di produzione prevede di risparmiare il 95% delle emissioni inquinanti. Il primo passaggio è l’elettrolisi, un processo che permette di separare la componente di idrogeno dall’acqua. La società intende utilizzare energia rinnovabile nel processo, producendo il combustibile noto a tutti come idrogeno verde. Questo idrogeno, una volta messo in contatto con il minerale di ferro grezzo, provoca una reazione chimica da cui si ottiene acciaio non lavorato.

L’acciaio così ottenuto viene poi passato attraverso una fornace ad arco elettrico, che utilizza energia elettrica anziché un altoforno per raggiungere le altissime temperature necessarie a fondere l’acciaio. Una volta che l’acciaio è stato fuso può essere lavorato in stampi appositi, formando il prodotto finale. Anche la fornace utilizzerebbe soltanto energia rinnovabile, assicurando all’intera filiera un impatto ambientale estremamente basso. H2 Green Steel si aspetta di essere in grado di avviare la produzione già nel 2025, arrivando a mettere sul mercato 5 milioni di tonnellate di acciaio a basso impatto ambientale entro la fine di questo decennio.

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