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La turca HepsiBurada punta tutto sull’Ucraina. Il titolo vola
Dopo un 2023 da urlo, che ha visto il titolo guadagnare oltre il 170%, HepsiBurada ha annunciato la volontà di espandere i propri servizi anche in Ucraina, nonostante non ci sia almeno per il momento alcuna possibilità che il conflitto giunga a termine. A annunciarlo è la CEO stessa del gruppo, Nilhan Onal Gökçetekin e appunto si tratti, per sua stessa ammissione, di un mercato difficile.
La questione – oltre ad essere interessante per quanto sta avvenendo in Turchia dopo le ultime elezioni – è rilevante perché si tratta di un titolo quotato al NASDAQ e che nel corso dell’ultimo anno ha guadagnato quotazioni importanti, dopo una IPO nel 2021 al NASDAQ che verrà ricordata come una delle peggiori di sempre. Sono tempi ormai lontani, che sono stati ulteriormente messi a distanza grazie ad un accordo con gli investitori e che non sembrano impensierire il futuro possibile di questo retailer online.
Società turche puntano sull’Ucraina, anche per i retail
HepsiBurada è uno dei più importanti retailer online di tutta la Turchia. Opera ininterrottamente dal 1998 e offre servizi simili a quelli di Amazon per un mercato di oltre 80 milioni di clienti. Dal 2021 è quotata al NASDAQ e – nonostante una IPO catastrofica – è stato uno dei titoli più interessanti per il 2023.
Facciamo qualche passo indietro: le azioni, scambiate intorno ai 15$ subito dopo la IPO, hanno toccato minimi inferiori ai 60 centesimi al loro minimo storico – crollo importante che ha portato diversi investitori ad adire le vie legali e a ottenere un accordo con la vecchia dirigenza. Accordo che ha poi aperto le porte all’arrivo al vertice di Nilhan Onal Gökçetekin ad inizio 2023. Arrivo che è stato salutato dai mercati con una delle migliori performance dell’intero NASDAQ per l’anno che si è appena concluso.
Segno da un lato della rinnovata fiducia in quello che è uno dei grandi gruppi di retail online a livello mondiale – per quanto sconosciuto dalle nostre parti – per la nuova dirigenza e anche per il nuovo corso dell’economia turca. Ankara, dopo le ultime elezioni, ha deciso di affrontare un ambizioso (e duro) percorso di risanamento, che punterà a riportare l’inflazione su livelli più tollerabili e anche a rimpinguare di valuta straniera le casse della banca centrale.
Le diverse buone notizie su HepsiBurada, a partire dalle buone riserve di cash che permetteranno al gruppo di investire senza ricorrere al debito e per finire su questa volontà di espandersi in Ucraina hanno fatto aumentare i target degli analisti a 2,40$ per azione, in netto aumento rispetto agli 1,68$ al quale il titolo ha chiuso la sessione di scambi di venerdì.
Turchia: non solo a Istanbul
La scommessa della Turchia è ambiziosa: rendere di nuovo appetibili anche ai capitali stranieri le proprie aziende e il proprio debito pubblico, cercando di innescare di nuovo quel circolo virtuoso che aveva portato il paese a crescere su ritmi elevati nel corso del primo decennio degli anni 2000. Una scommessa per ora che sta riscuotendo diversi successi in termini di attrattiva per gli investitori stranieri e che passerà anche da un rinnovato impegno dei grandi gruppi turchi all’estero.
La scommessa di HepsiBurada sembra piacere ai mercati: dopo gli orari di chiusura il titolo ha toccato anche gli 1,71$, segno che per quanto difficile, il programma di espansione piace ai mercati.
Staremo a vedere – dopo le necessarie fasi di test indicate dalla CEO – se ci saranno gli estremi per rendere Kiev e dintorni un nuovo mercato per questo gruppo. La scommessa è chiaramente anche su una fine della guerra in tempi utili.