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Lagarde, per la BCE il sistema bancario europeo è solido

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Christine Lagarde ha tenuto, come previsto, una conferenza stampa alle 15.00 di lunedì. Nel suo discorso la Presidente della Banca Centrale Europea ha voluto esprimersi chiaramente riguardo alla situazione del sistema bancario. Pur non avendo menzionato direttamente Credit Suisse, che nel frattempo ha stralciato debiti per $17 miliardi, Christine Lagarde ha fatto un riferimento molto chiaro a questa vicenda: per la numero uno della BCE, le autorità svizzere hanno preso le decisioni corrette per assicurare la stabilità del settore finanziario.

La conferenza stampa aveva un altro tema centrale, cioè quello dei tassi di interesse e dell’andamento del tasso di inflazione in Europa. Anche in questo caso, Lagarde ha rassicurato i mercati dicendo che non esiste conflitto tra la politica monetaria necessaria per abbassare il tasso di inflazione e quella necessaria per migliorare la stabilità finanziaria delle banche. Secondo le parole della Presidente, le due cose vanno di pari passo e sono l’una necessaria all’altra.

La conferenza stampa della BCE segue il salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS, avvenuto nel fine settimana

Nessuno spazio per frenare il rialzo dei tassi

Una delle indicazioni chiave che gli investitori si attendevano era quella sui tassi di interesse. Né Christine Lagarde, né il vice-Presidente Luis De Guindos hanno voluto lasciare spazio ai dubbi: la Banca Centrale Europea continuerà a fare tutto ciò che riterrà necessario per assicurare la stabilità dei prezzi in Europa, un messaggio che allude chiaramente a ulteriori rialzi dei tassi di interesse. A marzo la banca centrale si è dimostrata coerente con le sue indicazioni di febbraio, che prevedevano un doppio rialzo dei tassi, e ora questo sembra anche lo scenario più probabile per il prossimo meeting sulla politica monetaria.

Attualmente le previsioni della BCE prevedono un tasso di inflazione medio del 5,3% nel 2023, del 2,9% nel 2024 e del 2,1% nel 2025. Questo significa che già l’anno prossimo si potrebbe avere un tasso di inflazione centrato con il target del 2-3% annuo fissato dalla banca centrale. Bisogna dire, però, che le previsioni sono state riviste diverse volte nel corso dei mesi e che a febbraio il calo della pressione sui prezzi è rallentato.

Dal momento che la BCE non vede alcuna interferenza tra garantire la tenuta del sistema bancario e la riduzione del tasso di inflazione, il messaggio è abbastanza chiaro: i tassi di interesse continueranno ad aumentare nel corso dei prossimi mesi. Un messaggio rinforzato dal fatto che, sempre seguendo le parole di Lagarde, il settore bancario europeo è solido e lontano dal verificarsi di situazioni come quelle di Silicon Valley Bank o Credit Suisse.

Grafico del tasso di inflazione in Europa negli ultimi 5 anni

La prossima decisione il 4 maggio

Al momento la Banca Centrale Europea non ha ancora fornito indicazioni precise su quanto potrebbero aumentare i tassi nella prossima riunione sulla politica monetaria. La data prevista è quella del 4 maggio, per cui la BCE avrà ancora tutto il tempo di monitorare l’andamento del tasso di inflazione nel corso delle prossime settimane.

Da qui alla prossima riunione sulla politica monetaria, Eurostat pubblicherà due volte il dato aggregato sui prezzi al consumo in Europa; nel frattempo, anche le singole nazioni pubblicheranno i dati riferiti a marzo. Sembra coerente che la BCE non voglia ancora esporsi a offrire una previsione sullo scatto singolo o doppio, ma è molto improbabile che decida di interrompere bruscamente il percorso rialzista dei tassi.

Per il momento tutte le opzioni rimangono sul tavolo: quella di uno scatto singolo di 25 punti base, così come quella di uno doppio da 50 punti base. Lo scenario più improbabile appare essere quello di lasciare i tassi invariati, ma dipenderà molto dalle rilevazioni sull’indice dei prezzi al consumo e dall’evoluzione della crisi di fiducia nelle banche.

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