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Le azioni Tesla segnano la performance peggiore di tutto lo S&P 500 nel Q1 2024

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Il primo trimestre del 2024 è stato pessimo per gli azionisti di Tesla: il titolo ha perso il 29% rispetto alla quotazione di fine 2023, rendendo una fortuna agli short sellers. In totale, i profitti legati alle vendite allo scoperto sulle azioni Tesla hanno prodotto un reddito di $5,33 miliardi secondo i dati di S3 Partners. Inoltre Tesla è stata il titolo che ha performato peggio all’interno dello S&P 500, segnando il terzo trimestre peggiore nella storia del titolo. Gli investitori sono preoccupati dal volume di vendite, che potrebbero essere sotto forte pressione soprattutto nel mercato estero. Con la società che si appresta a pubblicare nei prossimi giorni i suoi dati su produzione e consegne del Q1 2024, persino i più ottimisti stanno pubblicando delle previsioni piuttosto moderate.

L’arrivo del fine settimana fa sì che ormai il primo trimestre sia finito. Di conseguenza si cementificano le previsioni: la media degli analisti vede 457.000 veicoli consegnati nel primo trimestre dell’anno, con 11 investitori istituzionali che hanno pubblicato le loro previsioni. Questo implicherebbe una crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che guardando allo storico di Tesla significa un risultato piuttosto modesto. Soprattutto per un trimestre come questo, che teoricamente avrebbe dovuto consacrare il successo del Cybertruck. Interessante notare che gli ultimi analisti in ordine cronologico a pubblicare le loro previsioni sono stati anche i più pessimisti, prevedendo in media 50.000 consegne in meno rispetto alla media di chi ha pubblicato le sue previsioni a febbraio.

La capitalizzazione di mercato è scesa di oltre $200 miliardi in un trimestre

Problemi importanti in Cina e in Europa

Il mercato più strategico per Tesla, come lo stesso Elon Musk ha sempre sottolineato, è la Cina. Crescere in Cina è fondamentale, essendo un mercato con 1,4 miliardi di consumatori che mostrano una forte propensione all’acquisto di auto elettriche. Qui però Tesla ha avuto ogni sorta di problema: dall’economia cinese in difficoltà, cosa che sta portando a volumi di acquisti di auto più bassi a 360°, fino alla forte concorrenza in tutte le fasce di prezzo. BYD ha ormai saldamente acquistato il titolo di azienda di EVs che vende più veicoli al mondo, con prezzi che sono significativamente inferiori a quelli di Tesla. Nel frattempo anche Xiaomi ha presentato il suo primo SUV elettrico, che dovrebbe essere una rivale diretta della Model 3.

Il fatto che Tesla stia faticando in Cina lo dimostra anche la riduzione dell’orario di lavoro dei dipendenti, che sono passati da una settimana lavorativa di sei giorni e mezzo a una giornata lavorativa di cinque giorni. Nel frattempo i problemi non sono mancati anche in Europa. A gennaio, sia Volvo che Tesla hanno dovuto interrompere la produzione a causa della mancanza di componenti, dopo che una serie di attacchi degli Houthis nel mar Rosso hanno portato a forti ritardi nella supply chain.

Anche le proteste degli ambientalisti che hanno colpito lo stabilimento in Germania non hanno aiutato

Cybertruck poco incisivo

Il Cybertruck avrebbe dovuto essere il gancio di traino dei risultati del primo trimestre del 2024, ma questo non pare essere il caso. Musk ha addirittura detto in una conferenza trimestrale con gli azionisti che Tesla “si è scavata la fossa” con il suo nuovo pick-up spigoloso e dalle linee futuristiche, dichiarando anche che si aspetta un impatto marginale sui dati di bilancio di fine anno. In un’intervista alla fine dello scorso anno aveva detto di aspettarsi di vedere il vero impatto del nuovo modello nel corso del 2025, lasciando pochi appigli positivi per il 2024.

La flotta di Tesla sta invecchiando e i competitor stanno colmando il gap sempre più rapidamente, specie considerando che la nuova Model 3 non ha segnato un passo avanti così tanto significativo rispetto alla versione precedente quanto molti si aspettavano. Tutto questo ha portato a una perdita di oltre $230 miliardi in capitalizzazione di mercato in appena tre mesi, con oltre $18,71 miliardi in azioni vendute allo scoperto in questo momento.

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