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Londra diventa la Borsa più grande d’Europa: Parigi perde il titolo dopo i ribassi dei giorni scorsi
La Borsa di Londra torna a essere la borsa più grande d’Europa dopo i ribassi della Borsa di Parigi nei giorni scorsi. Il sorpasso arriva dopo che il CAC 40 ha perso oltre il 6% del proprio valore la settimana scorsa, bruciando $258 miliardi di capitalizzazione. Con $3,13 miliardi di capitalizzazione contro i $3,18 miliardi di capitalizzazione della Borsa di Londra, adesso la massima Borsa del continente si trova ufficialmente al di fuori dell’Unione Europea. Una caduta che può sembrare solo simbolica e poco significativa, ma che nel concreto finisce per avere un impatto importante sulle scelte delle imprese extra-UE che vogliono quotarsi in Europa.
Dopo l’annuncio di Macron di voler indire nuove elezioni in Francia, i mercati hanno iniziato a temere che il paese possa andare incontro a una fase di forte tensione sociale. Inoltre Marine Le Pen sembra la candidata destinata alla vittoria delle prossime elezioni, con un programma economico che prevede una spesa pubblica più alta e riforme sociali altamente costose. Problemi come l’età media elevata, l’indebitamento in aumento e la crescita prossima allo zero stanno pesando sulla Francia. Il debito francese era già andato incontro a un downgrade il mese prima delle elezioni europee, segno del fatto che i mercati hanno soltanto enfatizzato un atteggiamento pessimista che va al di là della politica.
Analisti bocciano il paese
Secondo una nota diffusa da UBS ai propri clienti, è molto probabile che non emerga una chiara maggioranza. Anche se il partito Rassemblement National di Marine Le Pen è quello che probabilmente otterrà più voti, non significa che in Parlamento ci sia una base d’appoggio così alta da poter creare una maggioranza forte. L’instabilità per i mercati è sempre estremamente negativa, a prescindere da quali siano le forze politiche coinvolte. Se poi c’è il rischio che il paese si spacchi a livello sociale, considerando che in Francia le proteste non sono mancate negli ultimi anni, il rischio percepito di questa instabilità è ancora più alto.
Anche Londra ha i suoi fattori di instabilità politica, con le elezioni che si terranno a breve e un cambio altrettanto ampiamente previsto al comando. In questo caso la differenza è che il sistema parlamentare inglese garantisce a chiunque vinca le elezioni di poter contare su una maggioranza in grado di governare. Inoltre le posizioni sull’economia sono tutte incentrate su dei programmi di prudenza fiscale, indebitamento contenuto e poche novità rispetto a come il paese è stato gestito fino a questo momento..
Anche il resto dell’UE non brilla
I mercati non stanno penalizzando soltanto la Francia, ma l’Unione Europea in generale. Il sorpasso della Borsa di Londra su quella di Parigi arriva anche grazie ai tassi di cambio: il cambio tra euro e sterlina inglese era di 1.19 alla data delle elezioni e ora è di 1.17. Se non ci fosse stata questa oscillazione, Parigi manterrebbe il primato. Inoltre è notizia di oggi che Citigroup abbia declassato le azioni europee, dichiarando che in questo momento ritiene più convenienti quelle statunitensi.
Il rendimento delle obbligazioni del Tesoro europeo è aumentato in pressoché tutti i paesi nel corso dell’ultima settimana, mentre il nuovo Parlamento Europeo sarà completamente diverso da quello attuale e andrà in una direzione ancora da scoprire. I mercati stanno ritenendo meglio spostare i capitali verso una Borsa europea che permetta di accedere al mercato azionario di questa area geografica, ma senza esporsi al rischio legislativo specifico dei paesi UE. Sembra che Brexit, almeno in questo specifico momento, stia giocando a favore di Londra.