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L’OPEC mantiene i tagli alla produzione fino a fine anno, ma senza renderli più drastici
Il cartello OPEC ha finito la sua riunione senza grandi sorprese: alla fine i paesi esportatori di petrolio hanno deciso di mantenere i tagli alla produzione che sono già in corso in questo momento, ma di estenderli fino a fine anno. Questo significa che per tutto il resto del 2024 ci sarà una buona prevedibilità del flusso di offerta del petrolio e che i produttori non-OPEC probabilmente non dovranno fare grandi adattamenti per rispondere alle decisioni di oggi. La riunione di oggi era uno degli eventi più attesi sul mercato delle materie prime, soprattutto dopo che l’OPEC aveva confermato di voler prendere delle decisioni a medio termine.
Le uniche sorprese sono quelle arrivate dal formato della riunione, che avrebbe dovuto tenersi in persona a Riyadh. Alla fine il meeting si è tenuto online, in modo da estenderlo a tutti i membri del cartello OPEC+ -inclusa la Russia, che ha problemi significativi nell’inviare i suoi esponenti a viaggiare all’estero- e per cercare di non rimarcare troppo la centralità dell’Arabia Saudita nelle decisioni che si sono prese. Secondo quanto riportato dalle fonti vicine ai fatti, però, è stata proprio l’Arabia Saudita che ha portato gli altri paesi membri dell’organizzazione ad adattarsi alle proprie decisioni.
Niente modifiche ma tagli estesi
Considerando che il prezzo del WTI rimane al di sotto degli 80$ al barile, che l’OPEC vorrebbe tornare a superare nel corso dei prossimi mesi, gli analisti si aspettavano che il cartello avrebbe potuto optare per tagli alla produzione ancora più netti nel corso dei prossimi mesi. I tagli alla produzione, pari a circa 2,2 milioni di barili al giorno, erano stati introdotti per la prima volta all’inizio del 2023, in risposta al crollo dei prezzi causato dalla pandemia di COVID-19. I tagli sono stati poi gradualmente allentati nel corso dell’anno, ma sono stati mantenuti a un livello significativo per sostenere i prezzi: in questo momento valgono circa il 5% di tutta la domanda mondiale di petrolio.
Bisogna sottolineare che nel corso degli ultimi mesi, in diverse occasioni, i paesi OPEC hanno superato le quote assegnate dal cartello. Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), i paesi OPEC+ hanno prodotto 34,48 milioni di barili al giorno ad aprile, superando i 33,97 milioni di barili al giorno previsti dagli accordi vigenti. La Russia, in particolare, ha riportato una produzione leggermente superiore ai piani stabiliti, ma si è impegnata a compensare eventuali eccedenze nei mesi successivi. Altri paesi che vorrebbero aumentare velocemente la produzione sono la Nigeria e l’Iran, già autrici di una battaglia con l’Arabia Saudita per cercare di farsi assegnare una quota di produzione maggiore.
Recupero della produzione nel 2025
Esattamente come anticipato nei giorni scorsi, l’OPEC+ ha deciso di prendere delle decisioni anche in ottica 2025. Nello specifico, i paesi esportatori di petrolio hanno firmato un accordo che prevede di aumentare gradualmente la produzione nel corso del prossimo anno. Si parla di un percorso che andrà avanti da gennaio fino a settembre 2025, facendo degli scatti mensili per tornare agli stessi livelli di produzione che il cartello garantiva fino alla fine del 2022. Bisogna comunque notare che questi accordi possono essere modificati dall’OPEC+ in qualsiasi momento, soprattutto se ci dovessero essere delle novità significative sul fronte geopolitico o da parte dei paesi esportatori di petrolio che non fanno parte dell’organizzazione.