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Mercati azionari aspettano i dati | Gli appuntamenti in arrivo
Sarà una settimana, quella che si apre domani, di relativa passione per i mercati azionari. Da un lato l’annuncio di importanti programmi di stimolo da parte della Repubblica Popolare Cinese, dall’altro una situazione economica in maturazione e che vedrà il FOMC, che dovrà lasciare i tassi invariati ma anche indicare, tramite Jerome Powell, quale sarà il prossimo corso monetario degli Stati Uniti. Una situazione di grande confusione che però vede i mercati puntare ancora sul soft landing e soprattuto sulla possibilità che si torni anche verso il 2% dell’inflazione senza grosse difficoltà.
Sarà anche la settimana dei dati sul PIL tedesco, che dovrebbe certificare un ulteriore rallentamento dell’economia che è locomotiva di tutta l’area euro, un rallentamento che è fonte di preoccupazioni da tempo e che sarà con ogni probabilità uno dei fattori principali che spingeranno le decisioni di BCE in termini di politica monetaria. C’è tanto che potrebbe modificare i trend di mercato che ci hanno accompagnato da inizio anno.
Si aspetta una settimana complessa per tutto il comparto azionario
Partiamo dalla Cina. Le recenti pessime performance dell’azionario cinese ha spinto il governo a dichiarare o comunque a discutere diverse manovre di stimolo. Tuttavia, nonostante siano stati messi e saranno messi in campo una quantità importante di denaro, i mercati sembrano essere solo moderatamente convinti che questo tipo di interventi saranno risolutivi. Un primo dato arriverà quando in Italia saranno le prime ore di mercoledì. Sarà infatti diffuso il Manufacturing PMI dell’economia cinese, che aiuterà a capire che aria tira nella Repubblica popolare.
Per quanto riguarda l’Europa, a poter avere il maggiore impatto sui trend di borsa ci saranno, martedì mattina alle 10:00, i dati sul PIL tedesco, che saranno poi seguiti giovedì dai dati sull’inflazione in area euro. Non c’è altro, fatti salvi eventuali interventi dei massimi dirigenti di BCE, che potrebbe modificare un trend sulle borse europee al netto dei dati sulle vendite e sui ricavi che arriveranno da alcune delle principali aziende. Continuano inoltre a montare le preoccupazioni che riguardano la situazione nel Mar Rosso e i conseguenti ritardi nelle consegne dal Lontano Oriente e aumento dei costi. Situazione che ad oggi è quella che forse tiene maggiormente in ansia i principali player dell’economia europea.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, mercoledì sarà il giorno del FOMC, che lascerà i tassi invariati. A modificare gli andamenti di borsa potrebbero essere le parole che Jerome Powell andrà a pronunciare poco dopo la comunicazione del dato. Atteggiamenti percepiti come hawkish o dovish potranno avere un immediato impatto.
Per quanto riguarda i dati, giovedì ci saranno poi ISM Manufacturing PMI e Prices, nonché i soliti dati in fine di settimana sul mercato del lavoro. Anche questi dati importanti per capire quanto sia possibile arrivare a quel soft landing che è ancora in dubbio e sul quale però i mercati hanno puntato con convinzione.
Verso nuovi massimi?
Le analisi più preoccupate parlano della difficoltà che il trend positivo che ha portato ai massimi il NASDAQ e SPX500 potrebbe incontrare già a stretto giro. Analisi che però si ripetono almeno da qualche settimana e che non sembrerebbero aver granché scalfito l’ottimismo dei mercati.
Un ottimismo che potrebbe continuare a essere il trend prevalente per le borse americane. Ottimismo che però potrebbe iniziare a vacillare tanto in Europa, quanto sulle piazze cinesi. Osservato speciale anche il listino di Tokyo, che potrebbe soffrire per ulteriori strette di Pechino sulle possibilità di investire, per i retail, sulle azioni giapponesi (e in verità su tutte quelle straniere).