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Borse mondiali recuperano, ma ora temono la bull trap

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Per i mercati globali e in particolare quelli degli Stati Uniti, dai quali tutti più o meno dipendono, è arrivata la fatidica ora X. La discussione ai piani più alti della finanza – dopo una settimana aperta con un crollo e poi chiusa con un repentino recupero – riguarda la possibilità che si possa davvero arrivare ad un soft landing, ovvero ad una chiusura del ciclo di politiche monetarie restrittive senza piombare in una recessione. Il tempo scorre e siamo ormai nella fase del sì o no, ovvero nella fase risolutiva di un tema che ha tenuto impegnati mentalmente i mercati per ormai diversi mesi.

Dopo il recupero del grosso degli indici azionari globali, l’entusiasmo è tornato a volare, per quanto in diversi siano incerti sulla natura di questo recupero: bull trap, ovvero una trappola per rialzisti, oppure sincero e autentico rimbalzo dopo che gli ultimi dati sull’economia hanno fatto tornare, almeno in parte, il sereno sulle piazze?

Il livello chiave sono i 5.200 di S&P 500

Sul tema si è espresso Ron Williams, che è chief investment officer di RW Advisory, che durante Sqawk Box Europe ha parlato di un livello soglia dell’indice S&P 500 che farà da spartiacque tra le due letture. Tenendo i 5.200 e superandoli si potrebbe avere la conferma di un recupero concreto e autentico da parte dei mercati. Scendendo al di sotto si potrebbero avere invece delle ripercussioni negative che porterebbero di nuovo a preoccupazioni sul mercato in grado di incupire anche le prospettive future dei mercati.

Ci sono poi diverse incognite di carattere macro che potrebbero generalmente rendere il percorso verso il soft landing più accidentato. Sul tavolo – tra i temi più discussi – le future mosse di Bank of Japan. La banca centrale giapponese ha innescato almeno in parte il crollo globale con un rialzo dei tassi a sorpresa. Ed è proprio la tendenza a muoversi senza alcun tipo di preavviso o di segnale per i mercati che rende più preoccupante la situazione che si fa registrare a Tokyo, che rimane la maggiore incognita tra le tanti presenti oggi.

La salvezza del mondo finanziario passerà però da New York

E dalle sue borse, e dalla capacità dell’economia statunitense di mantenere un buon livello di crescita. Gli ultimi dati sul PIL hanno effettivamente aiutato ad avere delle prospettive buone sul futuro dell’economia statunitense, poi almeno in parte frustrate dall’aumento repentino della disoccupazione.

Sarà questo comunque il tema principale del quale si continuerà a discutere. I mercati intanto valutano con maggiore enfasi i futuri tagli di Federal Reserve, dopo aver prezzato per quasi tutta la settimana la certezza di un doppio taglio a settembre. Questione che, come avevamo già discusso sulle pagine di TradingOnline.com, in realtà si sarebbe dovuta valutare con un respiro più ampio, cosa che poi si è puntualmente verificata.

Per ora lo spauracchio principale rimane quello di una possibile bull trap, una trappola per tori che farebbe ripiombare, nel caso in cui si dovesse effettivamente verificare, i mercati nel più cupo dei momenti.

La buona notizia è che siamo vicini alla risoluzione di questa tensione. La cattiva è che potrebbe risolversi in un modo indigesto per i mercati.

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