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Meta: trimestrali record | Titolo vola a +14%
Sembrano lontani, anzi lontanissimi i tempi in cui quella che ai tempi si chiamava ancora Facebook appariva come un’azienda in crisi di risultati, di iscritti, di traffico e di prospettive. Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg, che oggi si chiama Meta, ha infatti battuto le previsioni degli analisti sia per i ricavi che per i profitti. E nel suo processo di normalizzazione ha anche annunciato il primo dividendo di sempre, una sorta di rarità nel mondo delle tech dell’ultimo ciclo. Notizie che non potevano che piacere ai mercati, che hanno premiato con una crescita in doppia cifra il valore delle azioni dell’azienda nel trading a mercati chiusi.
Ottimi segnali, con Mark Zuckerberg che sembra essere stato in grado di superare problemi importanti – compresi quelli di natura più politica – e che ha rilanciato un’azienda che in troppi avevano dato come decotta. Risultati doppiamente significativi in un contesto economico complesso e in una settimana di trimestrali non entusiasmanti anche per le grandi del settore tecnologico.
Gli investitori brindano alle trimestrali di Meta
I risultati annunciati da Meta non hanno nulla di ordinario, in particolare se comparati a quelli riportati nel corso della settimana da società dello stesso comparto. Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg ha infatti fatto registrare risultati migliori delle aspettative pressoché per tutte le metriche più rilevanti sullo stato di salute dell’azienda. I ricavi sono cresciuti del 25% per l’ultmo trimestre anno su anno, una crescita che è stata la più importante in termini percentuali per l’azienda dal 2021. La società ha inoltre ridotto le spese dell’8%, contribuendo così a raddoppiare il margine operativo, portandolo al 41%.
Il net income è stato pressoché triplicato, raggiungendo i 14 miliardi, per un risultato finanziario che farà da benchmark difficile da battere per le prossime trimestrali del gruppo – e anche per quelle dei competitor diretti e indiretti.
C’è un’altra importante novità: arriva un dividendo di 50 centesimi per azione, che sarà distribuito il prossimo 25 marzo, unito ad un programma di acquisto di azioni proprie da 50 miliardi. Fattori che hanno contribuito a una performance di grande spessore per il gruppo nel mercato after-hours, con un balzo che ha superato il 10% e che vede il titolo scambiato intorno a 450$ per azione, contro i 394$ alla chiusura delle contrattazioni di ieri. Corsa incredibile per il gruppo che non potrà che lasciare soddisfatti gli investitori che hanno creduto nel piano di rinascita di Zuckerberg, a patto che così possa chiamarsi quanto avvenuto nel corso degli ultimi mesi.
Ristrutturazione che ha visto anche il taglio del 22% del personale nel corso del 2023, con 67.000 dipendenti circa rimasti alla corte di Zuckerberg dopo un piano di licenziamenti importante e che però sembrerebbe aver dato i suoi frutti, almeno sul piano finanziario.
Meta diventa adulta?
L’arrivo dei dividendi – per quanto di entità ridotta – segna anche il passaggio di Meta, se vogliamo, a una fase più adulta della propria esistenza e che la allinea con i grandi gruppi del passato che hanno fatto la fortuna, per decenni, dei risparmiatori statunitensi. Sono infatti poche le aziende dell’ultima generazione che staccano dividendi, nonostante profitti spesso per decine di miliardi annui e una situazione finanziaria adeguata.
Intanto il settore ads del gruppo, il più rilevante, ha superato per crescita Google/Alphabet, per quanto anche da queste parti ci sia relativamente poco di cui lamentarsi in termini di crescita del settore ads.
Zuckerberg ha inoltre indicato che il gruppo continuerà a investire nel settore più caldo del momento, ovvero l’intelligenza artificiale e nel miglioramento dell’infrastruttura hardware che anima i prodotti del gruppo, al fine di gestire carichi di lavoro che si spera che siano crescenti.